#1 Diario da Nyal Sud Sudan
Valerio, coordinatore Cuamm in Sud Sudan e Giuseppe, logista a Nyal ci raccontano i primi passi del nostro intervento per contrastare l'emergenza fame che ha colpito il paese.
Valerio, coordinatore Cuamm in Sud Sudan e Giuseppe, logista a Nyal ci raccontano i primi passi del nostro intervento per contrastare l'emergenza fame che ha colpito il paese.
3 maggio 2017
Marina è una giovane operatrice del Cuamm, arrivata in sede l’anno scorso per svolgere uno stage all’interno dell’ufficio progetti, dove ha toccato con mano cosa vuol dire imparare a stendere un progetto di cooperazione sanitaria in Africa.
Arrivato a Lunsar da poche settimane, insieme alla moglie Dorothee e al figlio Tobias di 4 mesi, Arne Beguin 31 anni, olandese, specialista in Medicina tropicale, con una lunga esperienza nei Paesi in via di sviluppo, ci racconta il suo impatto con la Sierra Leone e con il suo nuovo incarico come capo progetto Cuamm nell’ospedale San Giovanni di Dio.
Natale nel nostro immaginario significa un pranzo o una cena di famiglia, più o meno numerosa, al caldo di un caminetto acceso e con la neve che fiocca leggera fuori dalla finestra.
Cueibet è un villaggio nel piccolissimo stato di Gok, uno degli stati in cui il Sud Sudan è stato suddiviso dopo l'indipendenza dal Sudan del Nord. L'Ospedale di Cueibet (unico Ospedale dello stato di Gok) è molto piccolo e c'è un piccolo reparto Maternità con 15 posti letto.
Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro percorso lungo i mille giorni di mamma e bambino. Dopo i sei mesi di allattamento al seno viene il periodo dello svezzamento, durante il quale gli operatori Cuamm si preoccupano di monitorare il peso e la crescita del bambino, e di gestire eventuali casi di malnutrizione cronica e acuta.
Un neonato dovrebbe ricevere il latte materno a un'ora dal parto ed essere allattato al seno per i primi sei mesi di vita, secondo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo gli permette di sviluppare capacità intellettive e un sistema immunitario adeguato ad affrontare la vita in salute. Laddove le circostanze rendono questo difficile, cerchiamo di garantire quel supporto necessario a salvaguardare la vita.
Giovanni Torelli si è trasferito a Iringa, in Tanzania, con tutta la famiglia. I suoi quattro figli hanno presto fatto amicizia con i ragazzi del posto, entrando a far parte della squadra di basket locale: ne è nata una sorta di gemellaggio Ruaha Basket Foundation/Esquilino Basketball.
Continua il nostro cammino nei 1.000 giorni con il momento del parto: dall'Angola una storia di nascita attraverso gli occhi di chi si spende ogni giorno da qui per la salute di mamme e bambini.