Un neonato dovrebbe ricevere il latte materno a un’ora dal parto ed essere allattato al seno per i primi sei mesi di vita, secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo gli permette di sviluppare un sistema immunitario adeguato ad affrontare la vita in salute. In qualunque paese del mondo. Ed è su questo che continuiamo a lavorare soprattutto ora che abbiamo lanciato il programma “Prima le mamme e i bambini. 1.000 di questi giorni”. Lo facciamo prima di tutto spiegando alle mamme africane il valore del latte materno, la sua completezza e capacità di adattarsi ai bisogni nutritivi del bambino. È un lavoro che parte dai villaggi e arriva nei centri di salute, perché nessuno resti “indietro”.

Ci sono anche casi però in cui le circostanze rendono questo difficile: la morte di una mamma durante il parto, o la malattia per esempio. In questi casi cerchiamo di garantire quel supporto necessario a salvaguardare la vita. E in questo video ce lo racconta Giovanni, medico Cuamm esperto di Sanità Pubblica in Sud Sudan.

 

 

Se il latte materno non c’è, se si è fortunati, si ricorre al latte di altre mamme, in casi estremi al latte di mucca diluito, in condizioni ancor più critiche al latte artificiale, fornito solo in contesti sanitari. Di volta in volta i nostri medici decidono cosa è più opportuno fare, in base alla situazione specifica, al contesto igienico e familiare, alla disponibilità.

Ma una cosa è certa: anche in quell’ultimo miglio di Africa distante da tutto vogliamo portare una nutrizione adeguata per i primi 1.000 giorni di vita del bambino, dalla gravidanza allo svezzamento. È così che diamo il nostro contributo alla salute non solo degli individui ma dell’intera società.

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