Freetown, Princess Christian Maternity Hospital, un anno dopo. In Sierra Leone, uno dei Paesi con i più alti tassi di mortalità materna e infantile al mondo, stiamo continuando a fare la nostra parte per la salute delle donne e di loro bambini, con risultati che si dimostrano incoraggianti. Se ne è discusso il 24 febbraio nel corso dell’annual meeting del Princess Christian Maternity Hospital (PCMH), in cui sono stati presentati i dati del primo anno di intervento nella più importante Maternità della Sierra Leone.
I dati presentati
Lo scorso anno sono state 8.549 le persone ricoverate nell’ospedale, con un incremento del 27% rispetto al 2015; 5.718 i parti effettuati, con un aumento del 23% rispetto all’anno precedente e una media di 15 parti al giorno. Il 29,6% dei parti è stato un cesareo, mentre sono state 2.821 le emergenze ostetriche maggiori trattate, ovvero il 33% del totale delle ammissioni in ospedale. Il tasso di mortalità materna si è attestato al 2,4%: ancora alto rispetto all’indice richiesto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma abbastanza buono per il contesto a cui si riferisce. L’obiettivo per il 2017 è raggiungere il 2%. Proprio questo è uno dei risultati più significativi e attribuibili all’intervento del Cuamm, che ha ristrutturato la sala operatoria garantendo acqua e corrente 24 ore su 24, ha perfezionato il processo di sterilizzazione e migliorato la gestione della sala travaglio, della sala parto e degli ambulatori.
«Noi del PCMH – ha dichiarato il dottor Koroma, direttore sanitario del PCMH – siamo profondamente grati per il sostegno generoso di tutto il team di Medici con l’Africa Cuamm. Il successo descritto in questo report è stato raggiunto attraverso lo sforzo infaticabile dei medici del Cuamm».
Un anno a fianco delle donne di Freetown
Firmato l’accordo a metà febbraio 2016, il primo medico Cuamm è arrivato il 1° marzo dello scorso anno. Oggi, con tre medici Cuamm strutturati e uno specializzando impegnati a tempo pieno, i dati raccolti sono incoraggianti. Dicono di un grande impegno e lavoro. Ma ancor più importante sono la stima e il riconoscimento che riceviamo, ogni giorno, delle autorità locali.
Con i suoi 141 posi letto, il PCMH è il più grande ospedale materno-infantile del paese, serve una popolazione di oltre 1 milione di abitanti e ha uno staff formato da 351 operatori, dei quali 14 sono medici. A questi si sono aggiunti, nell’ultimo anno, i medici del Cuamm, che con il loro lavoro hanno permesso di dare una nuova impronta al servizio offerto.
Per il governo della Sierra Leone, la lotta contro la mortalità materno-infantile è la nuova sfida da vincere, dopo il terribile ciclone di Ebola. Una sfida che noi di Medici con l’Africa Cuamm non potevamo non sostenere, perché pensiamo che tutelare la salute delle donne e dei loro figli sia il modo migliore per aiutare una comunità e un Paese a ricostruire il proprio futuro.