“Non lasciare nessuno indietro”, questo l’obiettivo dell’evento dedicato alla salute delle adolescenti in Africa, che stiamo organizzando a New York per il 23 marzo, in partnership con la missione permanente alle Nazioni Unite di Italia e Canada, all’interno della 61^ Commissione sullo stato della donna, che si terrà nella sede dell’Onu dal 13 al 24 marzo 2017.

Facendo riferimento anche all’esperienza sul campo dei diversi relatori e delle Ong coinvolte, proporremo un momento di condivisione delle buone pratiche e diversi spunti di riflessione per lavorare in maniera efficace sulla salute delle adolescenti. Proprio una donna, proveniente dalla Sierra Leone e da sempre in prima linea sul tema dell’emancipazione femminile, aprirà la discussione: Zainab Hawa Bangura, oggi rappresentante speciale del Segretario Generale dell’Onu sul tema della violenza sessuale nel corso dei conflitti. Seguiranno gli interventi dei rappresentanti diplomatici alle Nazioni Unite di Italia, Canada, Uganda e Mozambico, oltre che dei rappresentanti di diverse realtà attive nella promozione della salute delle donne e delle adolescenti, CIFF e Elton John Aids Foundation.

L’adolescenza è un punto di svolta nella vita delle persone, il periodo in cui ciascuno sviluppa la propria visione del mondo e può acquisire strumenti per fare scelte consapevoli sul proprio futuro. Si stima però che più della metà degli adolescenti al mondo viva in Paesi a risorse limitate, con un rischio più alto di essere esposti alle “malattie della povertà”, come la malnutrizione o l’Hiv/Aids, oltre che a gravidanze precoci legate alla scarsa educazione sessuale, che molto spesso hanno conseguenze che durano tutta la vita delle giovani madri. Sono spesso proprio le ragazze le più esposte alle conseguenze negative della cattiva educazione sessuale, oltre che alla violenza. Le gravidanze adolescenziali sono infatti la seconda causa di morte tra le adolescenti in tutto il mondo, mentre le madri adolescenti sono costrette ad abbandonare la scuola, vedendosi negata la possibilità di dare una svolta positiva al proprio futuro.

Puntare sull’educazione e sulla salute delle giovani donne e dei loro coetanei, invece, potrebbe contribuire a migliorare non solo le prospettive della loro vita, ma anche del futuro delle loro famiglie e dei loro Paesi di origine.

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