Venerdì 14 giugno, si è tenuta a Moroto, in Karamoja, la cerimonia che ha dato il via al progetto “It’s Good TB Free! Project to contribute to a TB Free Uganda by 2020”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nel quadro della spesa per assistenza tecnica (techinical support spending) al Fondo globale per la lotta all’aids, alla tubercolosi e alla malaria e realizzato da Medici con l’Africa Cuamm in partnership con l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Makerere. Il progetto durerà due anni e interesserà cinque distretti della Karamoja: Moroto, Napak, Amudat, Nakapiripirit and Nabilatuk.
«L’intervento mira a rafforzare la prevenzione, il trattamento e il controllo dei malati di tubercolosi farmaco-sensibile e farmaco-resistente affinché seguano adeguatamente il trattamento e si prendano cura della propria salute – ci racconta Peter Lochoro, rappresentante paese Cuamm in Uganda -. Allo stesso tempo, per migliorare la qualità dei servizi è fondamentale contribuire a migliorare il coordinamento delle autorità sanitarie dei distretti».
Solo nel 2018, 14.000 persone hanno perso la vita in Uganda a causa della tubercolosi e il tasso di mortalità fatica a scendere. In Karamoja la situazione è addirittura peggiore a causa della scarsa qualità dei servizi sanitari e delle scarse conoscenze dei sintomi e dei rischi legati alla tubercolosi. Inoltre, il 40% dei malati di HIV/Aids nel paese non sa di essere affetto anche da tubercolosi. «Sarà possibile far fronte alla situazione in Karamoja e in Uganda solo partendo dalla sensibilizzazione delle persone su cos’è la tubercolosi e su come si diffonde – ha affermato Stavia Turyahabwe, vice commissaria per il programma di controllo della Tubercolosi del Ministero della Salute». «La chiave del successo di questo progetto sta nell’integrazione di diverse componenti – ha aggiunto Giovanni Putoto, responsabile della programmazione di Cuamm; la stretta collaborazione con il governo e le autorità locali dovrà essere accompagnata dal coinvolgimento attivo delle comunità e da un costante processo di ricerca».
Un progetto che inizia al momento giusto, proprio quando il governo ugandese sta intensificando gli sforzi per contrastare la malattia. Noi di Medici con l’Africa Cuamm interveniamo attivamente per un’Uganda libera dalla tubercolosi.
Il progetto è finanziato da