Carissimi,

sento il dovere di aggiornarvi seppur rapidamente sulla situazione di Beira per condividere e ringraziare ciascuno di voi. Passo passo la gente tenta di risollevarsi, si sta lavorando tantissimo e i problemi sono ancora immensi. In questi ultimi giorni, purtroppo, ci è arrivata la notizia che speravamo non giungesse. Mercoledì 27 marzo il Governo del Mozambico ha confermato i primi 5 casi di colera. Ieri sono saliti a 246.

Il numero ufficiale delle vittime è finora di 501, le famiglie colpite 168.946 e 839.748 le persone coinvolte. Beira è devastata con situazioni tragiche specie nella periferia sud della città, zona di Buzi, compreso l’ospedale rurale dove sono rimaste solo macerie.

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Ospedale rurale di Buzi, periferia sud di Beira

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Abitazioni nella periferia sud di Beira

Ancora una volta ci troviamo davanti all’ennesimo dramma che va a colpirepopolazioni e paesi già molto fragili. Non ho risposte alle tante domande che salgono da dentro se non quella della scelta che abbiamo fatto: quella di rimanere, di portare aiuto, di rimboccarci le maniche, insieme alla gente per ricominciare, come si può!

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Consegna dei primi aiuti alle famiglie colpite dal ciclone

Andrea Atzori, che è stato responsabile dei progetti Cuamm in Mozambico per 2 anni e che nei giorni scorsi, da Padova, è arrivato a Beira per sostenere il nostro team, ci scrive: «Ci stiamo muovendo su diversi livelli:stiamo sostenendo tante famiglie (cibo e materiali di ricostruzione), abbiamo consegnato oggi 3 ambulanze a disposizione di 7 centri sanitari, attive H24, per trasportare i casi più complicati dai centri all’unica sala operatoria attiva, in tutta la città, che è nell’Ospedale centrale di Beira. La ricompensa più bella: il sorriso delle ostetriche, sfinite e meravigliose!!!».

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Gioia delle ostetriche del Centro di Mugnava

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Consegna delle ambulanze

«Abbiamo formato quasi 100 attivisti e organizzato il loro lavoro. Provvisti di kit di primo intervento, percorrono tutta la città, vanno di famiglia in famiglia a sensibilizzare le persone sulle buone pratiche igieniche per impedire la diffusione del colera e per individuare, in modo precoce, i casi da inviare nei 3 centri di cura che sono stati aperti. Aiuteranno a riferire le donne in gravidanza verso l’ospedale, o a quel che ne rimane; a proteggere i gruppi più vulnerabili, come i bambini; e sorvegliare l’andamento nutrizionale dei malnutriti».


Formazione dei primi 70 attivisti

Oltre alle ambulanze, abbiamo reclutato 18 ostetriche in più da inviare nei centri di salute di Chingussura, Ponta Gea e Munhava dove molto elevato è il numero di parti. Infine, sempre per questi tre centri, stiamo fornendo tre autoclavi utili per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici».

E continua: «Ora che la situazione si sta stabilizzando, la gente sta cominciando a darsi da fare, i mozambicani sono un popolo forte e stanno cominciando a ripulire le strade e a ricostruire le case». È il segno concreto che la gente ha voglia di ripartire, di portare aiuto lì dove ancora non è arrivato, che c’è speranza oltre il dolore e la devastazione.

Lo dimostra questa foto che ci manda sempre Andrea proprio da Buzi. Due ostetriche che sono in servizio ininterrotto da una settimana, dormendo in quel che rimane della maternità, ieri hanno assistito una giovane donna che ha dato alla luce un bambino di 1,2 kg. Un segnale che la vita va avanti, sia per loro che per tutta la comunità.

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Bimbo nato ieri a Buzi

Ci tenevo a darvi questo aggiornamento per dirvi come, pian piano, stiamo iniziando a dare risposte, in coordinamento con le autorità locali e le numerose realtà presenti qui a Beira, ma soprattutto, grazie alla generosità di tanti di voi che ci stanno sostenendo.

L’allarme non è ancora rientrato. Fino a quando l’acqua non sarà assorbita, fino a quando non saranno raggiunti tutti i villaggi sparsi in queste regioni, non si avranno le reali proporzioni del disastro. Siamo ancora nella fase dell’emergenza ma abbiamo di fronte la grande sfida della ricostruzione e dell’assistenza. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Grazie se continuerete a sostenerci, perché questa è una prova davvero dura, specie per questa povera gente!

Don Dante

Vi chiedo di contribuire, come potete. È possibile farlo con una donazione su c/c postale 17101353, con bonifico bancario Banca Etica (iban IT32C0501812101000011078904) oppure sul nostro sito con causale: Emergenza ciclone Mozambico.

Per fornire acqua potabile a una famiglia

20 € DONA 1 KIT DI ACQUA POTABILE
Il kit di fornitura è composto da: pastiglie di cloro, tubo in gomma, tanica e imbuto.

25 € DONA UN KIT IGIENICO
Il kit è composto da: sapone, bacinella, tovagliette.

Per fornire riparo alle popolazioni sfollate

500 € DONA UN KIT DI ASSISTENZA
Il kit è composto da: coperte, tenda, brande.

Per fornire assistenza sanitaria

60 € DONA UN KIT DI PRONTO SOCCORSO
Il kit sanitario è composto da: compresse di garza sterile, forbici, salviette disinfettanti, cerotti, benda idrofila, guanti in lattice.

100 € DONA UN KIT PER EPIDEMIE
Il kit sanitario è composto da: farmaci e fluidi per il contenimento delle epidemie.

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