Carissimi,

ci sono immagini che fanno sanguinare il cuore. Sono quelle delle decine di corpi che in queste ore l’acqua del mare sta restituendo alla terra, sulla spiaggia di Beira, affacciata all’oceano indiano. Sembrano per lo più uomini, probabilmente colpiti dalle inondazioni e dalla furia del vento mentre tentavano di mettere in salvo le loro fragili case, spazzate via dal ciclone Idai che si è abbattuto su Beira ormai dieci giorni fa. Ma chissà quante sono le donne e i bambini rimasti prigionieri dei metri su metri cubi di acqua e fango che in poche ore hanno ricoperto tutto, cancellando interi villaggi, case, capanne, scuole, chiese, ospedali e centri di salute. E con essi le vite che li abitavano. Sono 447 le vittime accertate ad oggi, ma il bilancio è destinato a salire tragicamente e potrà essere definitivo solo quando tutta l’acqua si sarà ritirata. Ci vorranno settimane. Nel frattempo, in tante aree non ancora accessibili la gente aspetta i soccorsi sui tetti delle case più alte o in cima agli alberi, ormai allo stremo delle forze.

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È difficile rendere l’idea della portata distruttiva del ciclone, ma provate ad immaginare una città di 500.000 persone, grande quasi come Genova, allagata e distrutta per il 90%, con la gente costretta ad accamparsi in ripari di fortuna, senza cibo e acqua pulita. Complessivamente, considerati i distretti periferici, si stima che siano 800.000 le persone colpite.

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Il dott. Giovanni Putoto, responsabile della programmazione Cuamm ha raggiunto il nostro team a Beira e racconta: «Il cibo e l’acqua sono i bisogni più acuti, drammatici. La tensione sociale è molto alta, sono stati assaliti magazzini e negozi. L’impatto del ciclone sulle strutture è stato devastante. Tantissimi edifici sono senza tetto. C’è una corsa inverosimile a darsi un minimo di riparo e la gente si aiuta da sola grazie ai legami di parentela e amicizia”.

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E continua: “La rete sanitaria è gravemente compromessa: l’ospedale centrale di Beira, di 800 posti letto, funziona come un centro sanitario, tutta l’attività chirurgica e ortopedica è paralizzata. Le 6 sale operatorie sono fuori uso, scoperchiate e allagate. Non si possono fare operazioni chirurgiche, solo cesarei di emergenza in una stanzetta adibita in corsa a sala operatoria”.

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«Il Cuamm si sta attivando su due versanti: l’aiuto umanitario, da una parte, portando cibo, acqua, protezione e riparo agli sfollati. Dall’altra parte abbiamo cominciato anche ad aiutare i servizi sanitari, mantenendo la nostra presenza con dei medici nel Berçario, cioè nella neonatologia dell’ospedale, dove i piccoli bambini appena nati sono stati trasferiti d’urgenza dal reparto che è a cielo aperto e piove dentro, in Pediatria. Allo stesso tempo ci stiamo dando da fare per recuperare i pazienti malati di Hiv che devono essere trattati e non possono sospendere la terapia. È una corsa contro il tempo. Bisogna fare presto».

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Siamo a Beira da oltre vent’anni, in Mozambico da quaranta: è un dolore indicibile vedere i luoghi che abbiamo aiutato a crescere distrutti dalla forza della natura.

Non possiamo abbandonare questa persone: chi ha perso tutto, chi ha bisogno di cure, i ragazzi che stiamo accompagnando nello studio all’università e le loro famiglie, le tante donne sieropositive che non possono interrompere il trattamento. Tutti ora hanno ancor più bisogno di noi! Per questo chiedo il vostro contributo, come possibile, per aiutare la gente di Beira a risollevarsi. Potete fare una donazione come indicato nei riferimenti che seguono, ma anche aiutarci a far conoscere questo dramma a chi vi sta intorno.

Grazie per tutto quello che potrete fare.

Don Dante

PS: a questo link la video testimonianza da Beira dalla viva voce del dott. Giovanni Putoto.

Per fornire acqua potabile a una famiglia

20 € DONA 1 KIT DI ACQUA POTABILE
Il kit di fornitura è composto da: pastiglie di cloro, tubo in gomma, tanica e imbuto.

25 € DONA UN KIT IGIENICO
Il kit è composto da: sapone, bacinella, tovagliette.

Per fornire riparo alle popolazioni sfollate

500 € DONA UN KIT DI ASSISTENZA
Il kit è composto da: coperte, tenda, brande.

Per fornire assistenza sanitaria

60 € DONA UN KIT DI PRONTO SOCCORSO
Il kit sanitario è composto da: compresse di garza sterile, forbici, salviette disinfettanti, cerotti, benda idrofila, guanti in lattice.

100 € DONA UN KIT PER EPIDEMIE
Il kit sanitario è composto da: farmaci e fluidi per il contenimento delle epidemie.

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