Carissimi,

questa sera riparto per il Sud Sudan, ad appena 2 mesi dall’ultima missione sul posto.

Nei giorni scorsi Fao, Unicef e Wfp (World Food Program) hanno dichiarato ufficialmente conclusa la carestia aperta nel febbraio scorso.

Può darsi sia così, magari nella capitale Juba! Sicuramente non lo è a Yirol, Rumbek, Cuibet, Maper o in uno qualsiasi degli oltre 90 centri sanitari dove siamo impegnati, con i colleghi locali, a far fronte a una situazione ancora drammatica. Nelle aree rurali, specie al nord del paese, nell’ex stato dei Laghi e di Unity, si fa ancora tanta fatica a trovare cibo e alimenti. Il pound sud-sudanese è ormai carta straccia, la povertà è grave e dilagante e in giro vedi sempre più armi e l’insicurezza aumenta. L’altro ieri una nostra auto, nella contea di Wulu (ex stato dei Laghi), è stata attaccata. Non hanno ‘toccato’ il nostro personale, cercavano dollari o alimenti. Ogni mezzo è buono pur di trovare cibo per la tua famiglia!

In un contesto così abbiamo bisogno di essere uniti, compatti, sostenerci l’un l’altro. Abbiamo molto personale, locale e internazionale, impegnato sul posto a dare assistenza alle tante mamme e bambini, le fasce più deboli e vulnerabili. Quando maggiore è la fatica, tanto più alta e limpida deve essere la consapevolezza della nostra missione. Dove la notte sembra prevalere è doveroso coltivare presenze e segni di speranza!

Vi chiedo l’amicizia, un sostegno concreto e, per chi ci crede, la preghiera.

Cercherò, per quanto possibile, di raccontarvi passo, passo questo viaggio.

Con affetto

D.Dante

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