Non è la prima volta che parto per l’Africa: prima della laurearmi in medicina a Bologna ero già stata in Madagascar, per un mese. Poi, dopo essermi laureata, sono stata anche in Sud America, in Bolivia, per altri quattro mesi.
Ho sempre sentito di voler fare il medico cooperante: all’inizio era una spinta inconsapevole, poi è diventato un desiderio chiaro. Credo che, sul punto di scegliere come continuare i miei studi, anche la scelta della specializzazione in medicina d’urgenza fosse dovuta al fatto che per lavorare in paesi a risorse limitate queste competenze potessero essere le più utili.
E così ora eccomi qui, pronta per partire per Wolisso, in Etiopia. Lì lavorerò all’interno dell’ospedale San Luca, e non vedo l’ora di cominciare! Sono contenta di partire con Medici con l’Africa Cuamm, perché al momento è l’organizzazione che offre il programma migliore per la formazione degli specializzandi in medicina. Per me il fattore della formazione è importante: ci tengo ad avere qualcuno di esperto da cui imparare e da cui avere un riscontro sul lavoro che faccio. Il lavoro in Etiopia mi darà la possibilità di imparare molto anche per le competenze da riportare in Itala: in corsia sarò per forza più autonoma e potrò lavorare sul rapporto umano con i pazienti, anche i più piccoli.
Antonella Lanotte