Freetown, Sierra Leone 18/02/2016 – Firmato a Freetown l’accordo tra don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm e il dr. Philip Koroma, direttore sanitario del Princess Christian Maternity Hospital (PCMH) che segna l’inizio ufficiale dell’intervento del Cuamm all’interno della più importante maternità per la gestione delle emergenze ostetriche del paese.

«Abbiamo siglato l’accordo di collaborazione con il Princess Christian Maternity Hospital nell’ufficio del Direttore, Dr. Koroma – spiega don Carraro –. Dietro di noi, una lavagna densa di numeri. Un bollettino di guerra, quella che ogni giorno si combatte nella più grande maternità della Sierra Leone: solo nell’ultimo mese 447 parti, 152 cesarei, 11 morti materne, 36 bambini morti durante il travaglio. Un’ecatombe quotidiana, carica di dolore nascosto e silenzioso, molto peggiore dell’Ebola che per fortuna ormai è conclusa. A condurla un’armata fatta di ostetriche, infermieri e logisti vari, demotivati, stanchi e sfiduciati: “la battaglia ormai è persa, non ne vale più la pena!” ci dicono. Il primo marzo inizieremo con due ginecologi senior e uno giovane, più un tecnico manutentore: pochi, pochissimi mezzi ma, assieme all’esperienza, tanta passione e tenacia. Affronteremo anche questa battaglia, altro rischio, altra sfida. Non siamo sicuri di vincerla ma faremo di tutto per riuscirci. Per questo, assieme al supporto di don Luigi Mazzucato “dall’alto” a cui dedicheremo l’opera, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».

Ripartire dopo Ebola oggi è la parola d’ordine e la sfida principale in Sierra Leone. I diversi livelli del sistema sanitario devono recuperare efficienza e capacità di dare risposte agli enormi bisogni sanitari. Se ne sono rese conto per prime le autorità sanitarie nazionali che, visti i buoni risultati conseguiti dal Cuamm nell’ospedale di Pujehun, hanno richiesto il suo intervento anche nella capitale.

Il Princess Christian Maternity Hospital si trova, infatti, nella capitale e con i suoi 150 letti serve un bacino di 1 milione di utenti, con una previsione di 60.500 parti attesi per il 2016, di cui 9.100 complicati. Per questo è stato richiesto l’intervento del Cuamm. Dal primo marzo, infatti, arriveranno in ospedale due ginecologi con lunga esperienza e, a seguire, un ginecologo junior e un tecnico manutentore. Lo staff Cuamm si occuperà principalmente della parte clinica, della gestione delle emergenze ostetriche, del lavoro nella Maternità, oltre che della formazione del personale locale e della riabilitazione e logistica necessarie.

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Freetown, Sierra Leone. Don Dante Carraro, direttore del Cuamm, con dr. Philip Koroma, direttore sanitario del Princess Christian Maternity Hospital

In Sierra Leone, dove l’OMS ha registrato nel 2015 i più alti tassi di mortalità materna e infantile al mondo, per mesi la popolazione ha considerato gli ospedali luoghi pericolosi, da evitare in quanto potenziali fonti di contagio. Il personale medico e sanitario, inoltre, in prima linea nella lotta a Ebola, è stato tra le fasce più esposte al contagio, registrando numerose perdite, con cui anche il Princess Christian Maternity Hospital ha dovuto fare i conti, vedendo la sua attività notevolmente ridotta.

In questo contesto sanitario e sociale fortemente indebolito dall’epidemia di Ebola, l’accordo rappresenta una grande e nuova sfida per Medici con l’Africa Cuamm, con un’attenzione particolare per la salute delle mamme e dei bambini.

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Medici con l’Africa Cuamm in Sierra Leone

Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in Sierra Leone dal febbraio 2012 e più nello specifico a Pujehun, uno dei distretti più remoti del paese, in un intervento finalizzato ad aumentare la copertura e la qualità dei servizi di salute neonatale e materno-infantile. L’attività del Cuamm è concentrata sul rafforzamento della capacità di pianificazione dei servizi sanitari da parte delle autorità distrettuali, sul miglioramento del servizio per il parto assistito sia in ospedale che a livello di unità sanitarie periferiche, sulla formazione professionale dello staff sanitario e sul rafforzamento del sistema di riferimento. Sin dall’inizio, l’intervento ha coinvolto un team composto da un esperto di sanità pubblica, un chirurgo, un pediatra, un’ostetrica e un amministrativo, impegnati a Pujehun nel rafforzamento dei servizi sanitari sui tre livelli: ospedaliero, territoriale e comunitario.

Grazie all’impegno del Cuamm e alla collaborazione con le autorità locali, il distretto di Pujehun è stato il primo della Sierra Leone ad essere dichiarato Ebola free, a inizio febbraio, per non aver registrato alcun nuovo caso per il periodo doppio del periodo di incubazione (42 giorni).

L’intervento del Cuamm si è esteso poi (a partire da febbraio 2015) alla riapertura dell’Ospedale di Lunsar, in collaborazione con la Direzione dell’ospedale gestito dall’Ordine Ospedaliero di san Giovanni di Dio e i diversi partner coinvolti, tra cui l’Istituto Spallanzani, e le Ong Engim e Rainbow for Africa. L’ospedale di Lunsar, nel distretto occidentale di Port Loko è gestito dall’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, conta 151 posti letto e serve abitualmente una popolazione di 500.992.

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