Una vita per una vita” approda all’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste.

L’iniziativa ha preso ufficialmente il via lo scorso venerdì 15 aprile alla presenza del direttore generale del Burlo, Gianluigi Scannapieco, di Salvatore Alberico, direttore reparto di Ostetricia e di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.

A partire da oggi, le famiglie che vedranno nascere il proprio bambino al Burlo (circa 1.600 l’anno) verranno coinvolte nell’iniziativa: il contributo volontario richiesto permetterà di migliorare le condizioni dei parti in Africa, legando anche le nuove mamme triestine, come quelle di molti altri ospedali italiani, alle mamme africane.

«Sono lieto che anche il Burlo aderisca a questa importante iniziativa – ha dichiarato il direttore generale Gianluigi Scannapieco – il legame tra la salute, il volontariato e gli ospedali deve essere sempre più stretto e forte. Grazie al Cuamm possiamo, anche da Trieste, fare la differenza».

L’idea di fondo è molto semplice: coinvolgere le mamme che hanno appena partorito in una donazione, affinché una mamma che ha appena dato alla luce una nuova vita possa garantire a un’altra donna, in Africa, la stessa possibilità. Una vita appena nata, per una vita che nascerà, in Africa.

L’iniziativa sta avendo grande successo in tutta Italia, ma c’è molto ancora da fare, perché in alcuni paesi dell’Africa sub-Sahariana si trova, infatti, 1 sola ostetrica ogni 20.000 abitanti e ancora oggi,  265mila mamme muoiono ogni anno durante il parto. La maternità vista dall’Italia porta troppo spesso a dare per scontata l’assistenza ospedaliera che viene garantita alle future mamme: l’iniziativa “Una vita per una vita” mira a coinvolgere il maggior numero possibile di Reparti di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali italiani per promuovere il diritto alla salute materno-infantile.

«Medici con l’Africa Cuamm opera in paesi dell’Africa sub-Sahariana in cui c’è 1 ostetrica ogni 20.000 mamme. Il valore di una vita ricevuta da una mamma è immenso, è una gioia grande e profonda e siamo convinti che sia una gioia da condividere e diffondere fino in Africa, dove far partorire in modo gratuito e sicuro una donna costa relativamente poco. Siamo riconoscenti al Burlo perché ha deciso di affiancarci in questo progetto e saremo sempre grati ai neo genitori italiani che vorranno aderire», ha detto don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.

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