Ancora oggi “favorire lo sviluppo delle risorse umane come elemento centrale della sostenibilità attraverso il sostegno alla formazione teorico pratica (scuole infermiere e ostetriche, università), alla formazione sul campo e al miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari locali” rappresenta uno dei punti strategici per migliorare l’assistenza a mamme e bambini.
La formazione è sempre stata una componente essenziale nella vita del Cuamm, come si può leggere nelle parole del professor Dal Lago.
“Nel gennaio 1957 abbiamo poi cominciato una cosa che per me è importantissima e per la quale mi sono battuto a lungo e di cui sono assai orgoglioso, e cioè un training per infermiere nere; è il primo training cattolico di tutta questa regione e da ciò scaturisce la sua grande importanza; per adesso è puramente privato, non abbiamo nessun fabbricato speciale per esso; le alunne sono solo sei, perché non sapremmo dove metterle se ne avessimo di più, ma la cosa dovrà per forza svilupparsi”.
Anacleto dal Lago, primo medico del Cuamm in Africa, in una lettera al Prof. Francesco Canova l’8 aprile 1957.
Anacleto Dal Lago ha iniziato a lavorare nel 1955 all’ospedale missionario di Nkubu in Kenya, un ospedale rurale che serviva la popolazione del luogo. Due anni dopo il suo arrivo, nel gennaio del 1957, è riuscito ad aprire la prima scuola cattolica privata per la formazione di infermiere in quella regione.
La particolarità della Scuola di Nkubu stava nel fatto che le studentesse per la prima volta erano keniane: “nere” per usare le parole di Dal Lago.
Oggi, grazie a questa sua prima intuizione, l’Ordine degli Infermieri del Kenya (Kenya Nursing Office) accredita 100 istituzioni per la formazione di infermieri di vario tipo e grado; sono 79 le scuole autorizzate a rilasciare un diploma e 21 a rilasciare una laurea. Fra le prime, 38 sono pubbliche e 41 private. Fra queste c’è ancora oggi anche la Nkubu Nursing School.
Dall’intuizione del professor Dal Lago, Medici con l’Africa Cuamm ha avviato e supportato diverse realtà formative nei nostri paesi d’intervento. Ad oggi possiamo contare 3 scuole per ostetriche e infermieri (a Lui, in Sud Sudan; a Matany, in Uganda e a Wolisso, in Etiopia) e 1 Università a Beira, in Mozambico, dove ogni anno si diplomano giovani medici pronti per servire il proprio paese e disposti a muoversi nel continente per intervenire dove c’è più bisogno.
La più giovane di queste scuole è a Lui, in Sud Sudan, dove il Cuamm ha iniziato a gestire le attività di formazione nel 2013. La scuola appartiene alla Diocesi di Lui, come l’ospedale, ma è riconosciuta dal governo e infatti è il Ministero Centrale della Sanità a selezionarne gli studenti, che condurranno l’esame finale a livello nazionale. Il primo corso si concluderà a giugno 2017, esattamente sessant’anni dopo dall’avvio delle attività in Kenya, quindi non abbiamo ancora dei diplomati. Ma la cosa per noi davvero importante è che, dei 20 iscritti provenienti da tutto il paese, nessuno abbia abbandonato gli studi e ci si avvii quindi al diploma con la classe completa.
L’appoggio del Cuamm a questa struttura, in piedi dal 1998 a fianco dell’ospedale, è stato fortemente voluto dal Ministero della Salute Centrale e dalle autorità statali e distrettuali, ma all’epoca non esisteva la possibilità di garantire un finanziamento di medio periodo, sufficiente a supportare senza discontinuità almeno un corso nella sua interezza (3 anni). Siamo riusciti però, con fondi della Cooperazione Italiana, a fare un primo piccolo passo ristrutturando gli edifici esistenti, diventati così la sede di corsi di formazione breve per il personale già in servizio. All’inizio del 2013 la Korean Foundation for International Healthcare (KOFIH) ha manifestato il proprio interesse a stringere un accordo quadro col Ministero della Sanità del Sud Sudan, che includeva anche una componente a sostegno della formazione di personale sanitario. Il Ministero della Sanità ha incluso tra gli istituti candidati ad entrare in questo accordo anche la scuola di Lui e ha messo in contatto KOFIH con il Cuamm. Da allora abbiamo potuto avviare il corso residenziale per ostetriche della durata di tre anni (diploma).
Il 2013 è un anno importante per la salute in Sud Sudan: il paese ha solo 13 scuole di formazione per personale sanitario, di cui solo 6 offrono il corso per ostetriche. La maggior parte soffre di cronica mancanza di fondi, che ne rende discontinuo il funzionamento e impedisce agli studenti di godere di un ambiente formativo adeguato, in termini di infrastrutture e di materiale cui hanno accesso. Mancano poi strutture sanitarie dove gli studenti possano fare pratica sotto la supervisione di personale realmente qualificato. Tutto questo rende l’offerta assolutamente insufficiente in quantità e qualità rispetto alla domanda. In Sud Sudan il numero di ostetriche qualificate a giugno 2013, quando la proposta per la riapertura della scuola prendeva forma, era di 550 e solo 49 di queste erano diplomate, per lo più concentrate negli ospedali delle città principali. Grazie all’intervento del Cuamm, a Lui gli studenti hanno ora accesso a materiale didattico di vario tipo, sono seguiti 24 ore al giorno da tutor qualificati, hanno vitto e alloggio garantito e adeguato e fanno pratica quotidiana presso un ospedale che, grazie al supporto del Cuamm, conta su una buona disponibilità di equipaggiamento e medicinali e sulla presenza costante di personale altamente qualificato. Si stanno formando in un ambiente rurale e saranno quindi in condizione di accettare incarichi anche in aree remote, dove c’è maggiore necessità.
Il Sud Sudan è inoltre un esempio di paese dove non sono più i cooperanti ad operare con un approccio occidentale come quello in Kenya negli anni Cinquanta, ma esiste personale locale adeguatamente formato per fare da insegnante. Sebbene nel paese non vi sia ancora un numero sufficiente di tutor e insegnanti nazionali, è stato possibile reclutare queste figure all’estero. L’Uganda, in particolare, ha una buona disponibilità di ostetriche e infermiere formate presso gli ospedali sostenuti dal Cuamm, che sono qualificate anche per il tutoraggio e l’insegnamento. Tra queste ricordiamo Magdalen Awor, nostra gradita ospite all’Annual Meeting di novembre 2016.
Chiara Scanagatta, Country Manager in Sud Sudan al momento dell’avvio delle attività nel 2013, ricorda così quel periodo:
“La scuola doveva iniziare a gennaio 2014, ma a dicembre 2013 è esplosa la guerra civile e tutte le attività sono state posticipate. Nonostante il ministero centrale fosse in difficolta a riprendere il normale ritmo di lavoro, siamo riusciti a ottenere la lista degli studenti che erano stati assegnati a lui e ci siamo messi a contattarli uno per uno, per capire se erano ancora vivi, se erano ancora nel paese, se erano in condizioni di mettersi in viaggio per raggiungere lui ed iniziare il corso. A giugno abbiamo dato il via alle lezioni e a settembre la scuola è stata ufficialmente inaugurata dal ministro della salute in persona. La cerimonia è stata un segnale di speranza, di ripresa…anche perché’ si vedevano insieme ragazzi che provenivano da stati diversi, alcuni in conflitto tra loro. C’era molto entusiasmo e questo entusiasmo si è mantenuto e ha permesso di andare avanti anche dopo che la ripresa degli scontri e il loro sfociare anche nell’area di lui hanno obbligato ad evacuare i ragazzi e a proseguire le lezioni ospiti di un istituto di Juba per qualche mese”.
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