Sabato 11 aprile l’Ong statunitense Center for Health and Gender Equity promuove la Giornata internazionale per la salute materna che mira a incoraggiare, forte del sostegno di un network di organizzazioni internazionali (tra cui Ibis Reproductive Health, International Center for Research on Women, Women Deliver), la tutela del diritto alla salute delle donne durante la gravidanza e il parto. La giornata, lanciata lo scorso anno, è l’occasione per accendere i riflettori sulla necessità di garantire alle donne, ovunque nel mondo, dignità, rispetto e cure qualificate (leggi anche l’articolo pubblicato su The Lancet).

Da oltre 60 anni Medici con l’Africa Cuamm si impegna per la salute delle popolazioni dell’Africa a sud del Sahara, in Paesi dove ancora troppe donne muoiono a causa del parto. I motivi di queste morti sono molti e facilmente evitabili: dipendono dai costi, dalla difficoltà dei trasporti, dalla scarsità e dalla bassa qualità dei servizi locali. In Angola per dare alla luce il proprio figlio muoiono 14 mamme su 1.000, in Etiopia 7, in Uganda 5, in Tanzania 9. In Italia il dato è di 0,04.

«Pujehun e Zimmi (Sierra Leone), Turmi, Omorati e Diméka (Etiopia), Mapér e Cuibet (Sud Sudan), Palma (Mozambico) e Nakapiripirit (Uganda). Sono alcuni dei posti dove lavoriamo: l’ultimo miglio! – ricorda don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. – È lì che assieme alla gente, ai colleghi e alle istituzioni locali ci spendiamo ogni giorno per assistere le mamme prima, durante e dopo il parto e i loro bambini».

Medici con l’Africa Cuamm ha infatti un obiettivo: 125.000 parti gratuiti e sicuri in 5 anni in Angola, Etiopia, Tanzania e Uganda. Il progetto “Prima le mamme e i bambini” nasce nel 2012 per garantire l’accesso gratuito e sicuro al parto a tutte le donne e la cura del neonato. Ad ora sono 69.803 i parti assicurati nei 4 ospedali e nei distretti di riferimento per un totale di 139.606 mamme assistite insieme ai loro bambini in tre anni.

«Risultati che ci rendono orgogliosi – conclude don Dante Carraro – perché non solo rappresentano il buon lavoro che i nostri volontari sul campo stanno facendo assieme ai colleghi e alle istituzioni locali, ma sono soprattutto il simbolo della vita; molte di quelle mamme e di quei bambini, infatti, senza un adeguato intervento sanitario, ora non sarebbero vivi».

Oggi, alla vigilia della Giornata internazionale per la salute materna, resta molto da fare ma i risultati raggiunti consentono di guardare con fiducia e determinazione al futuro. È una sfida che chiede l’impegno di tutti: anche di mamme e bambini dei Paesi più fortunati. Basta davvero poco. Perché non provarci? Fai il primo passo, vai alla pagina dedicata alle donazioni!

Segui il dibattito online con #IntlMHDay

 

Related News