Continuano le attività all’interno del progetto “Nutrire di cibo e conoscenze le comunità dei distretti di Moroto e Napak”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, di cui è capofila Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo (Amcs), partner Medici con l’Africa Cuamm,la Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università Cattolica di Piacenza, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer e Informatici senza Frontiere (ISF).

Si è conclusa a maggio la prima Kap Survey, un’indagine basata su un metodo quantitativo di raccolta di informazioni e dati riguardanti le conoscenze, le abitudini ed attitudini della popolazione locale in ambito alimentare, agricolo ed igienico-sanitario. L’indagine, fondamentale per comprendere meglio il contesto d’intervento, permette di affinare le modalità operative del progetto, adattandole alla realtà locale. I dati raccolti confrontati con quelli della Kap Survey che verrà realizzata alla fine del progetto, permetteranno di valutare l’impatto dell’intervento nel corso dei tre anni. «765 persone neidistretti coinvolti, 510 beneficiari e 255 non beneficiari, sono state sottoposte ad un questionario – ci racconta Roberto Artico Persi, capo progetto di Africa Mission – Cooperazione & Sviluppo (Amcs) -. Otto operatori locali di Amcs, grazie all’aiuto di un tablet ciascuno, si sono occupati di intervistare le madri, i padri e i ragazzi capofamiglia interessati dal progetto. Durante l’intervista, ai beneficiari, specialmente ai più piccoli, è stato misurato il peso e l’altezza per valutare il loro stato nutrizionale. Si è scelto di iniziare la ricerca nel distretto di Napak, dove i villaggi sono difficili da raggiungere durante la stagione delle piogge, ed è proseguito poi nel distretto di Moroto. Ad oggi, tutti i beneficiari nei distretti sono stati intervistati».

Distribuzione delle sementi

Alla Kap survey, alle campagne di sensibilizzazione e alle attività di supporto del sistema sanitario, si sono affiancati corsi di formazione per fornire alle comunità gli strumenti necessari per uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura e dell’allevamento e per garantire loro una partecipazione attiva. Si tratta dei Village Saving and Loan Association trainings (VLSA) sono corsi per la diffusione di un modello di micro finanza che promuova una cultura del risparmio ed incentivi le comunità più vulnerabili ad accedere a prestiti sicuri, migliorando la produzione e la vendita dei propri prodotti. I corsi coinvolgono 85 gruppi agricoli comunitari formati da 30 membri ciascuno, di cui il 70% sono madri single capofamiglia, beneficiari principali del progetto. Per questi stessi gruppi di agricoltori, il team promuove attività per insegnare il senso di appartenenza ad un gruppo, l’importanza dei ruoli al suo interno e per aiutare i membri nella gestione e risoluzione dei conflitti. Successivamente all’implementazione di questi corsi, si sono svolte: la distribuzione delle sementi alle comunità, la creazione di piccoli vivai per ortaggi e semina ed infine il trasferimento delle piante da un luogo di crescita ad un altro; tutte fasi che rafforzano ulteriormente la partecipazione dei beneficiari, rendendoli attori responsabili del proprio sviluppo e del benessere dell’intera comunità.

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