È stata una Pasqua di sangue quella vissuta dalla gente della contea di Rumbek Nord nello Stato dei Laghi, in Sud Sudan. Nelle primissime ore del mattino di domenica 5 aprile un gruppo di persone armate ha attaccato dei cattle camps della contea dove Medici con l’Africa Cuamm opera da fine 2013 per garantire le cure di base con il sostegno di Health Pooled Fund. In quest’area estremamente disagiata ha avviato ad agosto 2014 un nuovo intervento, finanziato dalla Cooperazione Italiana, volto a portare assistenza primaria alla popolazione.
Un sistema sanitario da mettere in moto dal basso e da zero, in un territorio ostile per la mancanza della seppur minima infrastruttura logistica: solo rare piste di terra rossa che collegano villaggi dispersi e che si trasformano in pantani impraticabili nella stagione delle piogge. Così da impedire alle mamme di trovare aiuto per un parto sicuro in caso di emergenze o ai bambini di farsi vaccinare e curare.
A complicare un lavoro che sta dando i primi timidi frutti (7 cliniche rinnovate e ora operative nella contea, dove si sono registrati 28.114 accessi nel 2014), i segnali di una pesante instabilità. Il Paese è infatti ancora faticosamente impegnato nei negoziati per la pacificazione interna tra le fazioni guidate dal presidente Salva Kiir e dal suo avversario Riek Machar.
«Si sono sentiti spari per una mezzora, in lontananza. Da Maper dove è presente il nostro team, nessuno è scappato – dichiara Chiara Scanagatta responsabile Cuamm in Sud Sudan -. 23 persone sono morte sul colpo, 46 sono state portate dalle nostre auto nella Primary Health Care Centre dove si trovava la nostra infermiera con l’ostetrica locale, responsabile regionale. Di questi 47, 13 sono stati riferiti a Rumbek, gli altri sono rimasti in loco e vengono ora quotidianamente a farsi medicare. Abbiamo riferito i casi più gravi a Rumbek, Mapourdit e Yirol. E’ stato un attacco contro gente che non era preparata e non è riuscita a difendersi, sono morti anche vecchi e bambini. Probabilmente si è trattato di un raid per le mucche, fatto con armi pesanti però e da gente ben equipaggiata».
In costante collegamento con gli operatori in Sud Sudan, il Cuamm continua a offrire cure e assistenza alla popolazione locale tenendo alta l’attenzione sulla sicurezza.