Carissimi,
desidero condividervi una grande gioia: Papa Francesco è felice di incontrarci come Cuamm sabato 7 maggio a Roma! Vi riporto sotto lo scritto che gli abbiamo inviato. Esprime la nostra vita, il perché del nostro incontro con lui, quello che crediamo e sul quale gli chiediamo aiuto e sostegno. È per questo che vorremmo sentire ciascuno di voi coinvolto e partecipe a questo bellissimo momento.
Vi aspetto numerosi!
Vi saluto e abbraccio,
Don Dante
Santo Padre, caro Papa Francesco, sabato 7 maggio alle ore 12 ci incontreremo a Roma nella grande sala Nervi: grazie per aver accolto la nostra richiesta! Siamo tanto desiderosi di incontrarLa perché abbiamo a cuore l’Africa e la sua gente, quello che vediamo, incontriamo, soffriamo e gioiamo ogni giorno, da 65 anni. È lì che siamo impegnati per contribuire allo sviluppo di quelle terre e dare futuro a tanti giovani e famiglie, oggi costretti a scappare (e molto spesso destinati a morire nel Mediterraneo) perché mancano di tutto, anche dell’essenziale, come ospedali e scuole.
Mamme e bambini. In Africa, i più vulnerabili sono le mamme e i bambini, specie malnutriti. Le loro vite sono spesso considerate lo “scarto” della comunità. Tantissime giovani donne muoiono dando alla luce il loro bambino e molti neonati non superano la prima settimana o mese di vita. La maternità non è una disgrazia e nemmeno una malattia: va accompagnata, custodita e protetta, grazie ad un numero crescente di ostetriche ben formate e attraverso il coinvolgimento e l’educazione delle mamme e dei papà per renderli sempre più consapevoli e responsabili delle proprie scelte. Ultimo miglio rosso. La nostra “mission” ci spinge verso il continente più povero (l’Africa), i paesi più poveri (quelli del sud Sahara) e nelle aree più povere, quelle rurali, periferiche, dimenticate. È l’ultimo miglio del sistema sanitario, a 10-12 ore dalla capitale, dove arrivano solo le piste in terra battuta, rossa appunto. Sono le nostre periferie geografiche ed esistenziali: è la nostra vita, faticosa ed entusiasmante…
Don Luigi Mazzucato. Prete della diocesi di Padova, è stato direttore del Cuamm dal 1955 al 2008. È mancato il 26 novembre 2015. Per tutti noi e per gli oltre 1500 volontari che sono partiti in questi anni (4 anni la permanenza media sul campo) è stato un grande ispiratore e testimone di scelte di fondo: la povertà: “nato povero, ho sempre cercato di vivere con il minimo indispensabile. Non ho nulla di mio e non ho nulla da lasciare. Del poco vestiario che possiedo lo si dia ai poveri”; la fiducia nella Provvidenza: “i conti bisogna farli e farli tornare, ma è di Lui che dobbiamo fidarci. È Lui che ha voluto il Cuamm e lo fa camminare, lo custodisce e lo guida”…