Il 7 novembre 2015 la Sierra Leone è stata finalmente dichiarata Ebola-free. Una vittoria che voglio dedicare al dottor Khan, collega medico sierraleonese che ha perso la vita nell’ospedale di Kenema, in Sierra Leone. E a tutti coloro che hanno combattuto questo virus, uno spaventoso tsunami che ha portato via medici, infermieri, mamme, papà, famiglie, ospedali, scuole.
C’eravamo anche noi in prima linea contro l’epidemia. Siamo rimasti per portare aiuto e impedire che questo male provocasse la morte anche della fiducia e della speranza, della solidarietà e dell’amore per il prossimo.
Dopo i buoni risultati ottenuti a Pujehun, primo distretto a essere dichiarato Ebola-free, dove abbiamo tenuto aperto l’ospedale, garantendo alle mamme assistenza al parto e assicurando ai bambini cure per malaria o polmonite, accettiamo oggi la sfida di supportare il principale ospedale materno-infantile della capitale, il Princess Christian Maternity Hospital di Freetown. Un impegno davvero grande, ma che siamo pronti a perseguire con determinazione.
Siamo consapevoli della fatica che ci aspetta, sostenere un ospedale che solo lo scorso anno ha ricoverato quasi 9.000 pazienti ed effettuato oltre 5.000 parti non è un impegno da prendere a cuor leggero. Ma Medici con l’Africa Cuamm sente la responsabilità che gli viene da tanta esperienza maturata sul campo ed è deciso ad alleggerire il peso che questo martoriato paese deve portare. Anche con il piccolo aiuto e il sostegno di tanti.
Non possiamo, e non vogliamo, ignorare l’accorato appello delle autorità sanitarie della Sierra Leone a intervenire e portare il nostro contributo: farmaci, attrezzature, medici specializzati, attività di formazione. Insieme, possiamo fare ancora una volta la differenza.
Non è mai troppo tardi per ricominciare.
Don Dante Carraro
Direttore di Medici con l’Africa Cuamm