etiDi solito si ascolta l’inno di Mameli solo alle partite di calcio della nazionale. Ieri, ad Addis Abeba, lo abbiamo cantato nel cuore, emozionati, uniti. Il Presidente Mattarella, in visita all’Etiopia, ha raccolto gli italiani presenti nel paese: volontari e imprenditori, missionari e diplomatici. Tutti figli di un’Italia di cui a volte ci vergogniamo e altre volte ci riempie di orgoglio e fierezza.
“Il nostro paese sta facendo ancora fatica, gli indicatori di sviluppo stentano, spesso incontri paura e chiusura. Ma c’è un’Italia giovane, fresca, coraggiosa e entusiasta, che anziché piangersi addosso esce e affronta nuove avventure, guarda con fiducia ad un futuro tutto da costruire, con nuove lingue e nuovi confini, anche qui in Etiopia. Un paese di cento milioni di abitanti con ancora molte povertà ma anche tante opportunità di scambio e di crescita. Quest’Italia siete voi, la parte migliore del nostro paese”.
Ai volontari poi ha aggiunto:
“l’attenzione ai poveri e più vulnerabili che avete sono il segno più concreto di quanto il nostro paese coltivi e viva, assieme a tanti egoismi, anche tanta solidarietà e generosità. Un patrimonio che oltre a fare bene al paese che vi ospita fa bene anche a noi, al nostro paese”.
Grazie del vostro esempio.