Carissimi tutti,
come forse saprete, nella mattinata di ieri domenica 9 settembre, in Sud Sudan, l’aereo proveniente da Juba e diretto a Yirol è precipitato nel lago adiacente alla pista di atterraggio durante la fase di discesa. A bordo, c’erano 21 passeggeri tra cui anche un nostro giovane medico di Catania, il dr. Damiano Cantone.
Siamo sempre stati in collegamento con il nostro staff dell’ospedale di Yirol, che ha prestato a Damiano i primi soccorsi, e da subito abbiamo avuto conferma che era vivo e in buone condizioni generali. Ha subito dei traumi, inevitabili vista la violenza dell’impatto, ma non è mai stato in pericolo di vita. Insieme al sollievo per Damiano, per la sua famiglia e per la famiglia del Cuamm di cui fa parte, grande è stato il dolore per le 18 vittime, di cui quattro bambini. Sono nomi che nei nostri giornali non fanno notizia: sono persone, famiglie, vite spezzate di fronte alle quali restiamo in silenzio con una preghiera e un pensiero.
Già nel pomeriggio di ieri Damiano è stato trasferito in capitale a Juba, con un elicottero della missione Unmiss, in collegamento con l’Unità di Crisi della Farnesina e l’ambasciata italiana ad Addis Abeba. Sempre accompagnato dalla nostra coordinatrice a Juba, questa mattina ha raggiunto Nairobi, dove sarà sottoposto a ulteriori approfondimenti diagnostici. Damiano continua a essere lucido, le sue condizioni generali si mantengono buone e stabili, pian piano sta assorbendo e rielaborando quanto successo.
Damiano era diretto a Yirol, appassionato e motivato avrebbe di lì a poco raggiunto il nostro team per far quello per cui si era preparato e che aveva lungamente atteso e desiderato: dedicare energia e professionalità a chi è vulnerabile, in difficoltà, ultimo. Quegli stessi “ultimi” che lo hanno aiutato a uscire dall’aereo prestandogli i primi soccorsi.
Accompagniamo Damiano e la sua famiglia con la preghiera e i nostri auguri, grati per il dono della vita che continuiamo a voler spendere ogni giorno in Africa e con l’Africa.

D.Dante

 

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