Dopo giorni di scontri diffusi, la situazione in Sud Sudan, al momento, pare più calma. Oggi a Juba, la capitale, non si spara e gli abitanti hanno iniziato a uscire dalle loro case. I nostri cooperanti hanno ripreso le loro attività nell’Ufficio di Coordinamento di Juba. L’allerta rimane, comunque, alta.
Anche se molti cooperanti di altre organizzazioni internazionali hanno scelto di lasciare i Paese, il personale espatriato del Cuamm ha confermato la decisione di non rientrare: medici, infermieri, amministrativi e logisti rimangono a svolgere il proprio servizio a favore della popolazione nelle strutture sanitarie di competenza.
Da Juba monitoriamo costantemente la situazione e proseguono i contatti con l’Ambasciata e l’Unità di Crisi della Farnesina per coordinare una eventuale evacuazione.