Carissimi,

Pasqua, festa della Risurrezione. Non parole vuote ma fatti che cambiano la storia, pur “minore” e sconosciuta. L’altro ieri ho ricevuto una mail da brother Michael, amministratore generale dell’ospedale di Lunsar, gestito dal Fatebenefratelli, nel distretto di Port Lokko a nord della Sierra Leone, 500.000 abitanti. Ospedale chiuso dall’agosto scorso a causa dell’Ebola che ha falcidiato ben 13 tra infermieri e medici dell’ospedale, primo fra tutti brother Manuel, il chirurgo spagnolo rimpatriato e poi deceduto a causa del virus.
Il 16 febbraio di quest’anno sono arrivati i nostri primi due medici per aiutare l’ospedale a riaprire, insieme ai diversi partner coinvolti, tra cui l’Istituto Spallanzani, e le Ong Engim e Rainbow for Africa. La sfida è riprendere l’attività di assistenza e cura, per mamme e bambini in particolare.
La mail di br. Michael è il mio augurio pasquale. 


Buongiorno Don Carraro,
a nome dei Fratelli di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli), del Superiore Provinciale Bartholomew Kamara in Accra (Senegal) e del Fratello Pascual Ahedegnon, nostro Consigliere Generale a Roma, vorrei esprimere i nostri più sinceri ringraziamenti a lei e a tutta la famiglia del Cuamm per il grande supporto che avete dato e che state dando al nostro ospedale, riaprendolo finalmente alla popolazione in un momento di grande bisogno, dopo 6 mesi di completa chiusura a causa dell’Ebola.
I vostri medici, infatti, dal 16 febbraio 2015 hanno salvato molte vite. Vi manderò presto l’ultimo rapporto con i dati ma siamo convinti che la vostra organizzazione abbia salvato tante vite tra mamme e i bambini. Siamo molto soddisfatti del lavoro del dottor Vincenzo Riboni, di Enzo Pisani, di Paolo Bratti e di Matteo Bottecchia a Freetown.
Mi ha toccato molto, la scorsa settimana, la vicenda di una donna incinta che a causa di un problema all’utero aveva già perso 6 figli. Arrivata in ospedale è stata visitata dal dott. Paolo e dal dott. Vincenzo, ma per errore è stata rimandata a casa dal personale locale. Paolo sapeva che il rischio di perdere il bambino era molto alto. Ha preso l’auto e ha cercato la mamma fino a che non l’ha trovata a casa sua e l’ha riportata indietro in ospedale dove è stata assistita con il suo bel bimbo vivace. La storia è ancora lunga, ma ho davvero ammirato la sua determinazione.
Grazie Don Dante, spero che questa nostra relazione possa durare a lungo.
Buona giornata
Br. Michael

È solo la gioia di condividere con voi le fatiche, quando ci sono, e insieme anche le consolazioni, quando la vita le concede.
L’Ebola si riduce, il nostro impegno cresce, in Sierra Leone. Specie adesso. Il lavoro prosegue con energia a Pujehun e continueremo a sostenere l’ospedale di Lunsar, rendendolo sempre più accessibile ai più poveri, aiutando in particolare mamme e bambini. Con l’aiuto di tutti ci riusciremo.
Auguri di cuore!
D.Dante

 

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