A Chiulo, nel sud dell’Angola c’è un serio problema di siccità, che mette a dura prova l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm nell’ospedale, che con i sui 220 posti letto serve una popolazione di oltre 290.000 persone. Nella provincia del Cunene, infatti, non piove da un anno e la falda acquifera a cui attinge la struttura si è seccata.
I nostri operatori stanno valutando le strade percorribili per risolvere l’emergenza, ma risultano in ogni caso molto complesse. Si è pensato, in un primo momento, di scavare più a fondo, per raggiungere una seconda falda. Quest’ultima però contiene acqua salata: per utilizzarla occorrerebbe comprare una pompa più potente di quella attuale, che nel frattempo è andata in avaria, e il macchinario adatto alla desalinazione dell’acqua, molto costoso. Un’altra via prevederebbe di sfruttare l’acquedotto che il governo sta costruendo da Ondjiva (a 125 km da Chiulo), ma l’opera non è stata completata. Mancano solo 15 km per far arrivare l’acqua in ospedale ma, a causa del forte abbassamento del costo del petrolio e delle conseguenti ripercussioni sul bilancio del governo, i fondi stanziati per l’opera sono terminati e non si sa quando riprenderanno i lavori.
Il lavoro qui è tanto. Si sa quando si comincia, ma non quando si finisce. Il paziente malnutrito grave è sicuramente quello che mi dà più filo da torcere, sempre in un equilibrio instabile e pronto a mutare rapidamente in peggio. Per fortuna tutte le preoccupazioni cadono quando ti imbatti in storie come quella di “Thickua Lukele” (letteralmente “Cosa di poco valore”), un bimbo malnutrito che la mamma ha chiamato così, quasi per scaramanzia, perché tutti gli altri figli sono già morti. Ti guarda imbronciato, ti sorride e tutto passa in secondo piano… paure, dispiaceri e notti insonni passate a vegliare.
Nelle parole di Andrea Pietravalle, pediatra del Cuamm a Chiulo, si leggono le fatiche quotidiane, il grande impegno per fronteggiare quella che si presenta come una vera emergenza. La mancanza di acqua comporta gravi problemi per un ospedale. Al momento la soluzione di emergenza adottata è quella di comprare l’acqua, che arriva trasportata all’interno di botti, con diversi problemi logistici e di budget. Nel frattempo però, aumentano le infezioni in sala operatoria, che sono arrivate al 6%, un valore piuttosto alto.
Oltre a questo, l’ospedale di Chiulo si trova a dover affrontare altri gravi problemi come la mancanza di farmaci, che il governo si era impegnato a fornire per supportare l’ospedale e la carenza di scorte di pumplynut, un concentrato che viene usato per la cura dei bambini malnutriti, che è esaurito. Mancando però l’acqua e le risorse alimentari, il numero di bambini malnutriti ricoverati nel reparto dell’ospedale, ristrutturato nel 2011 grazie al sostegno della Fondazione Parole di Lulù, è raddoppiato.
Grazie all’impegno e allo sforzo dei medici del Cuamm si è riusciti a dimezzare la mortalità dei bambini per cause legate alla malnutrizione (a fronte del raddoppio dei casi), ma le esigenze sono davvero tantissime. L’acqua e i farmaci, specie il cibo per i bambini, sono alla base di tutto.