L’epidemia sta peggiorando. Tutti i distretti, inclusa Freetown hanno casi sospetti e morti certificate di Ebola. L’ultimo bollettino di ieri del MOH riporta un totale di 213 morti su un totale di 613 casi confermati. Dati che sembrano non corrispondere alla realtà che c’è sul campo. Ieri assieme dal DMO di Pujehun, dr. David Bome, Clara e Paolo, abbiamo visitato l’ospedale di Kenema.
Il DMO del posto, dr. Vandi, vecchia conoscenza del Cuamm, ci ha dipinto un quadro pesante, a tratti fosco. Cadaveri di persone vengono trovati lungo le strade e le piazze. Alcuni di questi sono risultati positivi al test della saliva per Ebola. Si tratta di persone o abbandonate dalla famiglie o scappate dalla famiglie. Nonostante una capacità di 50 letti, il reparto di pazienti affetti da Ebola non riesce a far fronte ai nuovi casi. Ci sono stati 81 decessi, mentre solo ieri mattina si sono registrati 17 nuovi casi risultati positivi al test Elisa o al test PCR. I pazienti saranno trasferiti in un reparto più spazioso, mentre al di fuori della città sono iniziati i lavori per la costruzione di un centro di trattamento dell’Ebola. Una decina di esperti OMS fornisce supporto clinico, formativo, laboratoristico e epidemiologico.
Le vie di trasmissione fuori controllo sono le stesse di sempre: quella comunitaria e quella ospedaliera. Gli effetti sono quelli già visti in contesti simili: diminuisce drasticamente l’utilizzazione dei servizi sanitari, dalle vaccinazioni ai parti assisti (una regressione del sistema sanitario!) e si moltiplicano le manifestazioni di rabbia e rigetto con gli operatori sanitari, rei di ” avvelenare ” i pazienti. C’è un grande lavoro da fare per coinvolgere la comunità attraverso l’informazione e la partecipazione attiva e responsabile di tutti.
A Pujehun finora ci sono stati 2 morti per Ebola ricoverati presso l’unità di isolamento e 4 morti probabili avvenute a Zimmi, una località distante circa 4-5 ore dal capoluogo. Forse per la sua posizione geografica il distretto di Pujehun risulta meno colpito di altri. Forse…Importante e apprezzato il lavoro realizzato da Clara e dal team con il DMO per l’allestimento della tenda. IL DMO e il MS hanno molta fiducia nel Cuamm e ci coinvolgono in molte decisioni. Sono fragili ma aperti alla collaborazione.
I problemi più urgenti sono: completare isolamento dei pazienti sospetti di Ebola secondo le procedure richieste, garantire il massimo della protezione al personale (tutto, il nostro e quello locale) secondo i livelli di rischio, formare e motivare il personale locale, sostenere il distretto nel case finding e nel case tracing nel territorio. Con tutte le cautele e le apprensioni del caso, non dobbiamo mollare la presa. Bisogna dare tutti i sostegni necessari da Padova.
Per oggi è tutto.
dr. Giovanni Putoto, 7 agosto 2014