Padova, 30/03/2016 – Un convoglio composto da tre container è partito oggi alle ore 9.00 da Legnaro (Isitituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) con destinazione Pujehun, Sierra Leone. Si tratta di un laboratorio mobile, che sarà completamente equipaggiato, donato dalla Regione Veneto a Medici con l’Africa Cuamm.
I container raggiungeranno Genova via terra. Da qui partiranno con una nave e, in una ventina di giorni circa, raggiungeranno la meta. L’intervento è reso possibile anche grazie alla collaborazione della Cooperazione Italiana che si fa carico dell’intero trasporto.
Si tratta di un laboratorio che sarà installato all’ospedale di Pujehun e, grazie ad un adeguato equipaggiamento (centrifuga, freezer per lo stoccaggio dei reagenti, microscopio, strumentazione per la biochimica clinica e l’ematologia e altro ancora) permetterà di garantire servizi diagnostici “di base”, adeguati per un ospedale distrettuale, fornendo analisi di laboratorio essenziali per le attività correnti di diagnosi e cura.
Il laboratorio consentirà anche un miglioramento complessivo delle condizioni di sicurezza intraospedaliere, in quanto sarà garantito un maggior controllo delle infezioni nosocomiali acquisite, facendo prevenzione delle stesse e garantendo la pronta e appropriata risposta nel caso si instaurino. Naturalmente, tutto il personale locale addetto al laboratorio sarà adeguatamente preparato e formato dal team del personale Cuamm presente sul posto.
I tre container hanno in dotazione anche un potente generatore (80 kVA) che è in grado di garantire autonomia energetica al laboratorio stesso rendendolo in questo modo operativo 24 ore su 24, aspetto questo di essenziale importanza.
«Quando si è presentata l’occasione di partecipare concretamente ad una vera e significativa iniziativa umanitaria come questa – sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia – non ci abbiamo pensato su due volte. Un laboratorio come questo aiuterà molto le diagnosi dei medici della Sierra Leone, e una buona diagnosi può essere davvero l’inizio della guarigione. E’ questo il futuro che vogliamo: cooperazione internazionale seria, direttamente o attraverso organizzazioni prestigiose e storiche come il Cuamm, portata lì dove serve davvero, nei Paesi dove si soffre davvero e dove una buona salute è certamente l’inizio del progresso».
«L’Ebola in Sierra Leone è finalmente conclusa. Rimane lo sfacelo che ha provocato – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –. Ospedali e centri sanitari sconquassati, personale sanitario decimato e sfiduciato, infrastrutture ed equipaggiamenti fatiscenti. Il Cuamm era presente nel Paese prima dell’Ebola, lo è stato durante l’epidemia ed è presente adesso, nel momento in cui si è chiamati a ricostruire. Poter conoscere con precisione il grado di anemia di una mamma che deve partorire o fare una diagnosi certa di malaria cerebrale in un bambino significa dare dignità “di base” ad un ospedale come quello di Pujehun, unico riferimento per una popolazione di 375.000 persone. Per questo ci sentiamo molto riconoscenti alla Regione Veneto, e al presidente Zaia, che ha sostenuto e appoggiato questa iniziativa, assieme alla Cooperazione a italiana».
Il rinnovamento e lo sviluppo delle capacità diagnostiche di laboratorio dell’ospedale di Pujehun è uno dei fondamentali tasselli per la ricostruzione di un sistema sanitario come quello della Sierra Leone, distrutto dall’Ebola. In accordo con il Ministero della Sanità del Paese, Medici con l’Africa Cuamm si è impegnata a fare la sua parte.