Padova, 20/02/2018 – Medici con l’Africa Cuamm partecipa e invita ad aderire all’invito al digiuno e alla preghiera proposti dal Santo Padre per venerdì 23 febbraio, come segno concreto di vicinanza alle popolazioni del Sud Sudan e della Repubblica Democratica del Congo che soffrono gravemente a causa della fame e dei conflitti interni.
«Venerdì 23 febbraio è stata proclamata una Giornata di digiuno e di ricordo per il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo – dice don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. È una proposta lanciata da Papa Francesco che ci invita a un momento di digiuno e di rinuncia al tanto che abbiamo, per poterlo condividere con chi sta soffrendo. Sono rientrato da poco dal Sud Sudan e ho in mente la popolazione dello Stato di Unity, a Nyal in particolare. C’è gente che sta soffrendo la fame, ha bisogno di farmaci, di vaccini, di mezzi per muoversi, in una zona in cui il Nilo rende gli spostamenti molto difficili. Come Medici con l’Africa Cuamm stiamo lavorando per far fronte all’emergenza, e vogliamo cogliere e rilanciare questo invito: aderiamo a questo gesto di rinuncia perché diventi un gesto di solidarietà».
Da Juba, la capitale del Sud Sudan, Giorgia Gelfi, responsabile dei progetti del Cuamm nel paese precisa: «Il Sud Sudan sta vivendo una grave crisi, sia a livello politico sia a livello economico. L’anno scorso è stata dichiarata la carestia e si stima che 2 persone su 3 siano in uno stato di indigenza e bisogno. Circa 1 milione e mezzo di persone sono sfollate in Uganda ed Etiopia e a questi si aggiungono gli sfollati all’interno del paese. La situazione, dal punto di vista della salute è drammatica, la malnutrizione è a livelli molto alti: circa 1 milione e mezzo di bambini saranno malnutriti nel 2018». E continua Giorgia: «Dal punto di vista politico, sono in corso le trattative di pace in Etiopia, ad Addis Abeba, ma la notizia della settimana scorsa è che sono state sospese, per il momento. Adesso bisogna capire cosa succederà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Per fortuna è stato mantenuto l’impegno al “cessate il fuoco”. La crisi in Sud Sudan va avanti da molti anni e c’è il rischio che questa situazione venga dimenticata, è necessario quindi tenere alta l’attenzione sul paese e il Papa, con questo invito al digiuno e alla preghiera lo sta facendo. È importante ricordare, a chi prende le decisioni finali, che al centro deve esserci sempre la popolazione di questo paese, e la sofferenza che queste persone stanno vivendo».
È possibile sostenere il lavoro di Medici con l’Africa Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org: con 150 euro è possibile garantire un trattamento completo ad un bambino malnutrito.
L’INTERVENTO CONTRO LA FAME A NYAL
Il progetto prevede di attrezzare due team sanitari mobili, con base logistica a Ganiel (sud Panyijar)che si muovano lungo il fiume per raggiungere le comunità rifugiate nelle paludi, assicurando screening e assistenza nutrizionale, visite prenatali, vaccinazioni e assistenza al parto. Si sta procedendo inoltre alla riabilitazione e all’equipaggiamento del centro di salute di Ganiel e degli altri centri lungo il fiume individuati come appropriati per l’intervento, per poi procedere alle attività sul territorio circostante. Nel frattempo, nella Regione dei Laghi – confinante con quella di Unity – i team del Cuamm degli ospedali di Cueibet, Rumbek e Yirol (che contano una cinquantina di espatriati e quasi mille operatori locali) sono attrezzati per offrire assistenza alimentare alla popolazione locale e alle persone in fuga attraverso la gestione capillare di 90 centri di salute dislocati sul territorio dell’intera Regione.
L’IMPEGNO IN SUD SUDAN
Medici con l’Africa Cuamm è in Sud Sudan dal 2006, anno in cui avvia l’intervento di riabilitazione dell’ospedale di Yirol nello Stato dei Laghi. Allarga poi il raggio d’azione anche all’ospedale di Lui, nel Western Equatoria. Dal 2014 avvia un intervento nella contea di Rumbek Nord, dove lavora insieme all’Ufficio sanitario per attivare le strutture sanitarie esistenti e per promuovere l’erogazione di servizi sanitari di base anche a livello di comunità.
A inizio 2014 Medici con l’Africa Cuamm affronta una situazione di emergenza, causata dalla crisi di fine 2013; decide di rimanere a fianco della popolazione e fornisce agli sfollati provenienti dallo stato di Jonglei assistenza sanitaria e generi di prima necessità. A metà del 2014 il Cuamm avvia inoltre i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cueibet. Nel 2015, il CUAMM espande il suo intervento in ambito di salute pubblica, a beneficio delle Contee di Rumbek Centre, Rumbek East, Mundri East, Wulu. Questa espansione continua nel 2016, con l’avvio del supporto al sistema sanitario delle contee di Yirol East e Awerial e all’Ospedale di Rumbek.
Oggi l’intervento interessa complessivamente 9 Contee, distribuite su 4 Statie in particolare:
150 strutture sanitarie periferiche
5 ospedali (Yirol, Lui, Rumbek, Cueibet e Maridi)
1 scuola per ostetriche locale (quella annessa all’ospedale di Lui)
Oltre 1.000 persone di staff sanitario locale, supportati tecnicamente da oltre 50 operatori internazionali (europei e africani).