La malaria rimane oggi in Africa una delle malattie più diffuse tra gli adulti e una delle maggiori cause di morte per i bambini. Nei 16 ospedali in cui Medici con l’Africa Cuamm è presente in Angola, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Sierra Leone, SudSudan, Uganda il 30% dei ricoveri è dovuto alle forme gravi di malaria, con punte del 50% negli ospedali di Yirol e Cueibet in Sud Sudan e in quello di Aber, in Uganda. Nei 16 ospedali nel 2015 sono stati circa 20.000 i pazienti ricoverati per malaria e 89.000 quelli curati in ambulatorio.
«I ricoveri per malaria riguardano solo i casi più gravi – spiega Fabio Manenti, responsabile del settore progetti di Medici con l’Africa Cuamm – quelli per esempio di bambini che, non avendo sviluppato nel tempo una resistenza alla malattia, una volta punti dalla zanzara anofele, responsabile della trasmissione, sviluppano complicanze come la malaria cerebrale o l’anemia grave, che devono essere trattate con iniezioni e trasfusioni, per evitare la morte. Ci sono poi le persone ammalate non ricoverate, che sono o potrebbero essere curate attraverso la semplice terapia orale».
Curare la malaria si può, ma il problema è molto spesso garantire l’accesso alle terapie per le persone ammalate che vivono lontane dagli ospedali, nelle zone rurali e isolate che sono spesso anche quelle più colpite. A monte, ancora più importante è lavorare sulla prevenzione, attraverso la distribuzione e la sensibilizzazione sull’uso di strumenti semplici: zanzariere, repellenti, campagne di disinfestazione delle abitazione dalle zanzare.