“We will end Tb”: si è chiuso con questo ambizioso, quanto necessario impegno, il consiglio di amministrazione di Medici con l’Africa Cuamm riunito a Padova lunedì 5 ottobre 2015.
Il consigliere Mario Raviglione, direttore del Global TB Programme dell’Oms, ha richiamato l’attenzione del consiglio di amministrazione sulla strategia End Tb che, in linea con la nuova agenda degli obiettivi di sviluppo sostenibile, mira a porre fine all’epidemia di tubercolosi a livello globale, riducendo le morti del 95% e i nuovi casi del 90% dal 2015 al 2035.
Fondata su un approccio che integra interventi sanitari con politiche di protezione sociale, questa strategia sarà parte integrante del nuovo piano strategico a cui sta lavorando Medici con l’Africa Cuamm per definire per i prossimi 5 anni priorità e modalità della propria azione a favore della salute delle popolazioni africane. Nonostante i progressi per invertire la diffusione della tubercolosi entro il 2015, l’Africa resta infatti a tutt’oggi il continente più colpito, con i tassi procapite più elevati, sia di incidenza che di mortalità (nel 2013 erano 280 casi per ogni 100.000 persone, fonte WHO).
In Angola, Etiopia, Mozambico, Sud Sudan e Uganda, Medici con l’Africa Cuamm sostiene e implementa attività di prevenzione e di cura della tubercolosi nell’ottica di rinforzare i programmi nazionali, con un’attenzione speciale alla ricerca sul campo, condotta in partnership con le università italiane.
Per approfondire:
- Obiettivo 3 – “Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti” tra i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, annunciati a New York il 27 settembre 2015
- Piano strategico Medici con l’Africa Cuamm 2008-2015
Nella foto il Consiglio di amministrazione del Cuamm insieme ad Andrea Borgato – vice-direttore e a Giovanni Putoto – responsabile programmazione.