La “nostra” Africa ha fatto la sua comparsa a Baltimora in occasione del PAS Annual Meeting, congresso scientifico mondiale di pediatria e neonatologia, e ha portato le evidenze della terapia “mamma-canguro” come fattore determinante per la salute dei nati prematuri nei paesi a risorse limitate.
Al congresso Medici con l’Africa Cuamm e l’Università di Padova hanno presentato un poster con i buoni risultati nella riduzione del tasso di mortalità neonatale presso l’ospedale di Beira in Mozambico, ottenuti proprio grazie all’approccio “Kangaroo Mother Care” e ai corsi di rianimazione neonatale per ostetriche: il contatto fisico e il calore materno infatti permettono il corretto sviluppo del bambino anche in paesi con poche risorse e scarsa tecnologia.
Nell’Africa sub-sahariana, infatti, la mortalità neonatale dovuta a parti prematuri, infezioni e complicanze ostetriche rimane ancora un argomento critico. Per contrastare le condizioni di precarietà del reparto neonatale, Medici con l’Arica Cuamm sta operando a Beira tramite un intervento multi-livello, volto al miglioramento di infrastrutture, attrezzature e protocolli clinici locali.