Si è svolto nella mattinata di martedì 8 dicembre 2015, presso l’ospedale di Chiulo, l’evento lancio di “Migliore assistenza sanitaria per la popolazione rurale del Cunene”, progetto già avviato presso l’ospedale e in tre centri di salute del municipio angolano di Ombadja.All’evento hanno preso parte le autorità sanitarie e governative provinciali, i rappresentanti dei donatori internazionali, il Vescovo di Ondjiva e la delegazione del Cuamm, composta da Franca Cattoi – capo progetto, Fabio Battisti e Andrea Pietravalle – chirurgo e pediatra in servizio presso l’ospedale di Chiulo, Maria Sole Dall’Oro – responsabile progetti in Angola e il direttore don Dante Carraro, arrivato da Padova per l’occasione.

Lancio progetto Cuamm a Chiulo

La visita al reparto di maternità dell’ospedale con dr Battisti, il vescovo don Pio Hipunyati, Dr. Figuereido – AIF e la direttrice dell’ospedale dr.ssa Ndilimondjo

 

Realizzato in collaborazione con AIF – African International Foundation, il progetto si rivolge a una popolazione di oltre 290.000 persone che vivono in un territorio di circa 12.000 chilometri quadrati, occupato per lo più da vaste aree rurali, prive di strade e collegamenti. In questo contesto l’accesso ai servizi sanitari rappresenta la priorità dell’intervento di Medici con l’Africa Cuamm che, in due anni, dal 2015 al 2017, vuole contribuire a
  • ridurre la mortalità materno infantile e il numero di bambini che muoiono sotto i 5 anni per malnutrizione o malattie tanto comuni altrove, quanto fatali nel municipio di Ombadja (malaria, diarrea, infezioni respiratorie);
  • migliorare la gestione dell’ospedale e dei centri di salute periferici.

Per riuscirci, come ha spiegato nel corso della mattinata Franca Cattoi – esperta di Salute pubblica e capoprogetto, il Cuamm sta lavorando nell’ospedale di Chiulo e nelle 3 unità distribuite nel territorio per garantire assistenza tecnica, clinica e chirurgica, anche con l’aiuto di attrezzature appropriate; così come si muove nell’ambito della formazione e della sensibilizzazione dei circa 200 operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche) impiegati nelle comunità e in ospedale.
Partito lo scorso marzo, il progetto sta già dando i primi importanti risultati, condivisi questa mattina con le autorità e con i donatori, che hanno preso parte ad una visita al reparto di maternità, alla pediatria, alla sala operatoria e all’unità nutrizionale dell’ospedale di Chiulo, struttura di proprietà della Diocesi di Ondjiva e sostenuta dal governo provinciale.

A guidarli la direttrice dell’ospedale dr.ssa Judite Maria Ndilimondjo e il dr. Fabio Battisti, che ha spiegato:
«La presenza di personale esperto consente di mantenere un elevato livello di assistenza. Fino a due anni fa, i parti erano in media 800 ogni anno; nel 2014 abbiamo registrato 1.028 nascite e, da gennaio a novembre 2015, i parti sono stati 1.221 con un incremento del 30,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A darci una mano, anche l’attrezzatura: ad inizio 2016 è atteso l’acquisto di un dispositivo avanzato per la diagnosi della tubercolosi “Genexspert”».
Lancio progetto Cuamm a Chiulo

Il dr. Pietravalle illustra i dati dell’Unità speciale per la cura della malnutrizione

La visita al reparto di pediatria e all’unità nutrizionale è stata condotta dal pediatra Andrea Pietravalle, che così ha commentato i principali bisogni:

«La pesante siccità degli ultimi mesi sta aggravando il numero dei casi di malnutrizione acuta severa che giungono alla nostra osservazione presso la speciale unità nutrizionale, mettendone a dura prova le possibilità di accoglienza. Ad aggravare il tutto è arrivata dal mese di giugno l’interruzione a livello nazionale delle forniture dei Ready to Use Foods, alimenti terapeutici indispensabili per il trattamento della malnutrizione. Nonostante le difficoltà, la motivazione e l’impegno del personale locale continuano a rendere possibile ogni giorno la prosecuzione del progetto e ci ripagano degli sforzi».

«Anche in questo progetto – ha sottolineato il direttore don Dante Carraro nel corso dell’evento – è evidente l’importanza del lavorare insieme: il Cuamm non è da solo, ma condivide l’impegno con il governo provinciale, la diocesi di Ondjiva, i donatori. Da soli non si ottengono risultati, insieme sì, come dimostrano gli obiettivi raggiunti in questi mesi di lavoro».

A conclusione della mattinata, lo spettacolo degli attivisti comunitari del municipio di Ombadja che, secondo la tradizione, utilizzano canti e rappresentazioni teatrali come strumento di sensibilizzazione su temi complessi, quali la malnutrizione e la violenza domestica.

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