Si sta svolgendo in questi giorni in Sud Africa, a Durban, la Conferenza internazionale sull’Aids, che vuole promuovere l’accesso, l’equità e il diritto alle cure per tutti. La lotta all’Hiv/Aids rientra nell’impegno per il diritto alla salute portato avanti da Medici con l’Africa Cuamm in tutti i suoi sette paesi di intervento in Africa.
Nel nord della Tanzania, in particolar modo, Medici con l’Africa Cuamm da un anno sta sviluppando a Bugisi, nella regione di Shinyanga un progetto pilota orientato proprio allo sviluppo della tecnica del Test and Treat dell’Hiv: ad aprile 2016 erano già 1.300 le persone sottoposte alle cure ed ora si sta lavorando allo sviluppo ulteriore del programma di trattamento.
Che cos’è il Test and Treat dell’Hiv
La pratica dell’Universal Test and Treat (UTT) è indicata dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come potenziale sistema innovativo nella strategia di cura e prevenzione dell’Hiv. Si tratta di garantire la possibilità di test volontari a tutta la popolazione che risiede in una determinata zona, fornendo immediatamente la possibilità di sottoporsi alla terapia anti-retrovirale a tutti i pazienti che dimostrano di essere positivi al test.
L’innovazione della pratica sta proprio nel sottoporre a trattamento tutti i positivi al test, in maniera automatica, riducendo la possibilità di contagio di altre persone e quindi di diffusione del virus. Ad oggi, infatti, nella maggior parte dei paesi africani si sottopongono al trattamento anti-retrovirale solo le persone che, dimostratisi positive all’Hiv, presentano valori superiori a una certa soglia per quanto riguarda la carica virale del paziente.
Si pensa che puntando sul Test and Treat dell’Hiv in un periodo di vent’anni si potrebbe potenzialmente eliminare l’Hiv come un problema di salute pubblica e ridurre sensibilmente i tassi di contagio e mortalità.
Lotta all’Aids: un impegno che comincia da lontano
La lotta all’Hiv/Aids ha un legame particolare con la storia del Cuamm in Tanzania. Era infatti il 1985 quando durante la conferenza nazionale dei medici tanzani a Tosamaganga, alla presenza dell’allora ministro della Sanità Stirling, veniva presentata una relazione dei medici del Cuamm operanti nell’ospedale di Bukoba, i quali tra i primi facevano accenno all’esistenza dell’Aids in Africa.
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