Sabato 8 aprile si terrà a Padova l’evento “Dove comincia la strada per l’Africa”, dedicato al professor Anacleto Dal Lago, primo medico partito con il Cuamm per l’Africa: l’apripista per oltre 1.600 medici che in oltre 60 anni di storia hanno lasciato la comodità delle loro case e tutte le loro sicurezze per andare a offrire il proprio servizio lì dove c’era, e continua ad esserci, più bisogno del loro lavoro.

Classe 1923, originario del vicentino, laureatosi in medicina a Padova nel 1948, dove ha poi insegnato anatomia umana per dieci anni, il professor Dal Lago è stato la mente scientifica della nostra organizzazione, ma anche una figura di riferimento per la cooperazione internazionale italiana, contribuendo negli anni Settanta alla scrittura della prima legge italiana sulla cooperazione con i paesi in via di sviluppo.

Era il 5 gennaio del 1955, quando Anacleto lasciava il lavoro nell’ospedale di Schio (VI) e con la moglie Bruna, sposata da due giorni, si imbarcava per il Kenya, dove avrebbe vissuto per 15 anni, mettendo su famiglia, lavorando a fianco dei più bisognosi e contribuendo anche a fondare la Facoltà di Medicina di Nairobi.


La strada per l’Africa

“La strada per l’Africa” è un libro nato nella fine del 2014 da un’idea di Maurizio Murru, altro storico medico Cuamm, e dalla volontà di ex allievi e colleghi, oltre che amici, di ricordare il maestro da poco scomparso. Il senso del libro viene spiegato dallo scrittore Alessandro Mari, che, entrato in contatto con il materiale raccolto, ne è rimasto colpito, volendo contribuire con un testo introduttivo.

«Anacleto – scrive Alessandro Mari nell’introduzione – ha sentito che l’ora del mondo non suonava in quei luoghi italiani segnati dalla guerra ma pronti a riavviarsi. L’ora del mondo suonava altrove. (…) Poteva dunque bastare ad Anacleto Dal Lago una soddisfacente carriera di medico in Italia mentre sentiva suonare lontana l’ora del mondo? Sappiamo che no, non poteva bastare. Ed è Canova [fondatore del Cuamm] a precisare quel lontano, quell’altrove. L’Africa. Quando l’incontro tra i due si avvera, ormai Anacleto ha trent’anni, non è più nella stagione giovanile delle intemperanze, degli slanci stolidamente magnifici: il suo non è il colpo di testa di un ragazzo con qualche ideale, magari confuso. Anacleto è un idealista consapevole o, meglio, un idealista pragmatico. Il suo è il colpo di testa di un uomo che va già mano nella mano con un’altra idealista pragmatica. Bruna».

Il libro “La strada per l’Africa” (200 pagine, 10 euro) è disponibile sul nostro sito e presso la sede di Medici con l’Africa Cuamm a Padova, si può richiedere in libreria e sul sito di Publistampa Edizioni. Maggiori informazioni a questo link.


 

Una strada che continua

Dei 1600 medici e cooperanti partiti dopo Dal Lago per l’Africa, centinaia erano giovani medici, molti dei quali partiti all’interno del progetto Junior Project Officer (Jpo), che permette agli specializzandi di passare tra i 6 e i 12 mesi della propria formazione in un ospedale Africano, a fianco di un tutor di Medici con l’Africa Cuamm. A questi giovani medici, ai loro pensieri e al loro sguardo fresco sull’Africa è dedicato il progetto “Ciao mamma, vado in Africa”, che dopo la serie trasmessa su TV2000, è diventato una web serie per Repubblica.it. Ogni venerdì per 10 settimana una nuova puntata sarà disponibile sul sito web di La Repubbllica: qui sotto la prima puntata.

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