Sconfiggere il diabete: aumentare la prevenzione, rafforzare la cura e migliorare la diagnosi. Questi gli obiettivi della Giornata mondiale della salute 2016 che, come ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) celebra il 7 aprile .

 

Africa, perché una giornata dedicata al diabete

L’epidemia di diabete è in rapida crescita in molti paesi, soprattutto in quelli a basso e medio reddito, dove le persone più frequentemente colpite hanno un’età compresa tra i 35 e i 64 anni. In Africa, la massiccia urbanizzazione e il conseguente cambiamento negli stili di vita hanno aperto la strada a malattie croniche, quali il diabete e l’ipertensione, che fino a poco tempo fa erano appannaggio del ricco Occidente.

Nel 2000, secondo i dati dell’OMS, circa 7 milioni di africani soffrivano di diabete ed entro il 2030 il loro numero è destinato a raddoppiare. Per queste persone, quasi mai il diabete si manifesta da solo: in Africa sub-sahariana si tratta di una condizione cronica spesso associata a tubercolosi (TB) o HIV / AIDS.

 

In Angola, l’altra faccia del progresso

La pericolosa associazione con altre malattie è evidente in Angola, tra i paesi con la più alta prevalenza di tubercolosi (TB). Il diabete, che colpisce il 3,3% della popolazione angolana, triplica il rischio di sviluppare la TB; inoltre, le possibilità che un paziente trattato per TB muoia o abbia una ricaduta sono maggiori se ha anche il diabete.

Da luglio 2014 stiamo gestendo un progetto pilota finanziato da World Diabetes Foundation in 4 centri antitubercolari della città di Luanda. Alla base dell’intervento c’è l’idea che diabete e ipertensione, indebolendo il sistema immunitario, siano fattori di rischio per la tubercolosi e possano aggravarne il decorso. A oggi, grazie al progetto, abbiamo visitato oltre 4.000 persone affette da TB e più di 80 operatori sanitari sono stati formati per eseguire correttamente lo screening del diabete e della pressione arteriosa. Con noi, al fianco dei pazienti, lavora anche un’associazione locale, Associação Diabeticos de Angola, che si occupa di sensibilizzare la popolazione. Una patologia cronica, come il diabete infatti, per essere ben curata ha bisogno di un monitoraggio costante con esami del sangue: in Africa tutto ciò richiede interventi articolati, che coinvolgono i pazienti e le loro famiglie, la formazione del personale e la costruzione di infrastrutture per raggiungere i più vicini centri sanitari.

⇒ Leggi anche l’augurio del capoprogetto dr. Joseph Nsuka

 

In Mozambico, iniziare dai dati

Crediamo fortemente che le linee di intervento per la cura e la prevenzione delle patologie croniche vadano tracciate intorno ai reali bisogni della popolazione. In Mozambico, tuttavia, i pochi dati disponibili sulla prevalenza e sui fattori di rischio del diabete nei pazienti affetti da tubercolosi ostacolano la capacità di offrire risposte adeguate.

Per questo motivo a Beira, capitale della provincia di Sofala e seconda città del paese per numero di abitanti, abbiamo avviato con l’Università cattolica del Mozambico e con l’Università di Bari uno studio clinico per comprendere la dimensione del problema. Da ottobre 2015 lo studio ha coinvolto 120 pazienti affetti da tubercolosi ma l’obiettivo è quello di raggiungere 300 persone. Dai dati raccolti attendiamo informazioni preziose per descrivere il peso e le conseguenze del diabete, quando associato alla TB, per migliorarne prevenzione, diagnosi e cura.

 

Siamo appena all’inizio di questa nuova sfida, aiutaci anche tu!

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