La Sierra Leone è il paese con la mortalità materna più alta al mondo. Circa una mamma su 100 non riesce a sopravvivere alla nascita del suo bambino. In questo drammatico scenario Ebola ha causato molti morti.
Solo il 7 novembre il paese è stato dichiarato ebola-free e negli ultimi mesi, accanto alle perdite dirette causate dall’epidemia (la più grave dalla scoperta del virus) ci sono stati i danni collaterali. Le vittime principali sono stati gli ospedali e i centri di salute, chiusi per le pesanti perdite di personale sanitario e per la paura del contagio, lasciando intere popolazioni prive di accesso ai servizi sanitari di base per lunghi periodi.
Medici con l’Africa Cuamm, raccogliendo l’invito delle autorità sanitarie della Sierra Leone, ha deciso di sostenere il Princess Christian Maternity Hospital di Freetown (PCMH), il principale ospedale per la cura delle mamme e dei bambini, al cui rilancio il Cuamm ha legato anche il ricordo di don Luigi Mazzucato, il suo storico direttore. Il PCMH è il principale ospedale materno-infantile di Freetown e conta un bacino d’utenza di oltre 1 milione di persone.
Oggi, grazie alla partnership con Cooperazione Italiana, Fondazione Prosolidar e Fondazione Cariparo, stiamo lavorando a riportare il PCMH ai livelli di accesso precedenti Ebola. Il nostro lavoro si concentra soprattutto sul ripristino di servizi di salute neonatale sicuri e sul miglioramento della qualità delle cure materno-infantili. Nel frattempo manteniamo alto il livello di sorveglianza epidemiologica in contesto post-ebola.