Dopo l’incidente aereo avvenuto ad Yirol, in Sud Sudan, domenica 9 settembre, don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, è partito per Nairobi, Kenya, per accertarsi delle condizioni di salute di Damiano Cantone, medico coinvolto nell’incidente, e seguire l’organizzazione del rimpatrio.

L’aggiornamento sulla situazione nelle parole di don Dante Carraro:

Al Aga Khan University Hospital, nell’unità di cure semi-intensiva dove è stato trasferito, il nostro medico Damiano Cantone ha approfondito gli accertamenti diagnostici ed è stato stabilizzato. La situazione generale si mantiene buona non presentando complicazioni particolari. Damiano continua ad essere sereno, lucido e interagisce bene con le persone. Sta rielaborando e assorbendo lo shock subito con emozioni e paure ancora molto vive. Verrà trasferito oggi in Italia per proseguire gli accertamenti sanitari e gli interventi che saranno più opportuni.


La presenza di mamma Antonella, che ho accompagnato a Nairobi, ha rappresentato un tocco di dolcezza e leggerezza di cui tutti abbiamo goduto, Damiano per primo. Giorgia, la nostra Country Manager in Sud Sudan, che ha coordinato tutte le azioni dal momento dell’incidente fino ad oggi e che ha accompagnato Damiano fino in Kenya, è stata un punto di riferimento essenziale ed efficacissimo. Sempre pronta, precisa, infaticabile. Una sorella cara per Damiano che non si è mai sentito solo o abbandonato. Le prime parole che mi ha detto Damiano quando l’ho accarezzato steso nel suo letto di Ospedale, sono state: “don Dante, dì un grande grazie a Giorgia e a tutti i colleghi di Yirol: sono stati eccezionali. Mi hanno rassicurato, accudito, curato in una maniera unica! Sarò loro riconoscente per sempre!! E non posso dimenticare quei giovani che per primi mi hanno soccorso trascinandomi fuori dall’aereo ormai distrutto e caricandomi sulla canoa, fino a riva”.


Dolore, silenzio e preghiera per i 18 amici che hanno perso la vita. Gioia, lacrime e riconoscenza per il “miracolo” ricevuto. “Grazie” è la parola che ha dominato gli animi in questi giorni e, insieme, il dovere di trasformare quanto successo in “restituzione”, impegno generoso e ostinato per gli ultimi e i più fragili, in Africa.


Grazie infine, anche da parte di Damiano e della sua famiglia, a tutti voi che ci avete accompagnato in questi giorni con vicinanza discreta e sincero affetto.

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