Ci sono firme che siglano un impegno concreto e danno fiducia piena ai più giovani e don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, di queste firme ne ha fatte due nelle ultime settimane. Si tratta degli accordi appena rinnovati con gli studenti di Medicina e con gli specializzandi (SISM – Segretariato Italiano Studenti di Medicina e FederSpecializzandi) per continuare a costruire insieme un percorso di formazione che esca dalle aule accademiche e porti a fare esperienza di una medicina a servizio dei più fragili.

L’opportunità di trascorrere parte del proprio percorso di studi in un paese africano dove il Cuamm opera, guardando a una medicina differente, dove gli strumenti sono pochi e cuore ingegno si devono affinare, è il fiore all’occhiello di questa collaborazione.

Di studenti da ogni parte d’Italia ne sono partiti dal 2006 a oggi oltre 300 con il Wolisso Project, facendo una prima breve esperienza di cooperazione e toccando con mano cosa significa “essere medici con l’Africa”. «Ho l’impressione che un mese d’esperienza qui valga come un intero anno passato a casa sui libri – dice dalla Tanzania Giulio, dell’Università di Trieste – Mi sembra di vivere in una piccola famiglia di giovani medici e cooperanti che vive sotto lo stesso tetto. Dove a ogni pasto si passa dall’italiano, all’inglese allo swahili, condividendo le stesse dolorose o gratificanti esperienze, ma che fanno parte di quella voglia di speranza a cui sempre ci aggrappiamo».

Per gli specializzandi l’esperienza si fa più consistente: almeno 6 mesi in un progetto del Cuamm, interamente riconosciuti dalla propria Scuola di specializzazione italiana. Una sorta di “Erasmus africano” chiamato Progetto JPO , dove si parte pensando di portare aiuto e si torna arricchiti non solo dal bagaglio umano ma anche dall’esperienza professionale. Sono più di 150 gli specializzandi di discipline diverse partiti fino ad oggi, ma l’accordo firmato questa settimana non si ferma qui e si propone di sviluppare una riflessione sui programmi formativi in ambito di cooperazione e salute globale. Infatti, come riporta Stefano Guicciardi, Presidente di Federspecializzandi, «per un medico specializzando è necessario avere gli strumenti per comprendere la complessità della salute e di ciò che la determina, soprattutto nella società attuale fortemente minacciata da diseguaglianze».

 

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