< Un nuovo caso di Ebola in Sierra Leone, leggi l’aggiornamento del 15/01/2016 >

 

Due lunghi anni. Oltre 700 giorni. Tanto è durata quella che è stata definita la “peggiore epidemia di Ebola della storia”. Finalmente, oggi, l’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara ufficialmente terminata l’epidemia di Ebola. La fine coincide con la dichiarazione di “virus free” per la Liberia, che chiude il periodo di osservazione di 42 giorni dall’ultimo contagio. La Liberia è l’ultimo paese a essere dichiarato fuori pericolo, dopo Guinea e Sierra Leone.  Oggi, dichiara l’Oms, “tutte le catene di trasmissione sono state fermate” nei 3 Paesi colpiti.

28.637 casi e 11.315 morti: questi i dati finali a partire dal primo caso verificatosi in Guinea nel dicembre del 2013. Medici con l’Africa Cuamm è stato impegnato in prima linea nella lotta all’epidemia in Sierra Leone, dove l’epidemia è stata definita “chiusa” lo scorso 7 novembre.

«Questa epidemia è stata, per la Sierra Leone, un vero e proprio Tsunami che ha portato via medici, infermieri, mamme, papà, famiglie, ospedali, scuole – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –. Noi abbiamo deciso di rimanere, sempre a fianco dei locali, per rendere fattivo il “con” che caratterizza il nostro nome e il nostro stile. Non è stato facile, ma a Pujehun, distretto sanitario con un unico medico locale per 350.000 abitanti, anche grazie al nostro team, ci sono stati solo 51 casi di Ebola. È stato il primo distretto a essere dichiarato “Ebola free”. Qui le mamme hanno continuato a ricevere assistenza al parto e i bambini ad essere curati per la malaria o la polmonite. Mi piace dedicare questa “vittoria” sul virus al dottor Khan (e con lui a tutti gli Ebola Fighters), collega medico sierraleonese di 43 anni, che ha perso la vita nell’ospedale di Kenema, vicino al nostro. Ora l’importante è guardare avanti. Abbiamo 9 persone, tra medici, amministrativi e logisti impegnate in Sierra Leone, per continuare questo cammino e ogni sfida che ci si presenterà».

La sfida che si presenta ora al Cuamm è quella di ricostruire un sistema sanitario distrutto e ridare alla gente la fiducia nel personale sanitario e nelle strutture. Approfondisci il nostro impegno in Sierra Leone.

 

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