La Repubblica dell’Angola conta una popolazione di 21.471.000 abitanti, su una superficie che è quattro volte quella dell’Italia.

Si tratta di un Paese ricco di risorse e potenzialità, ma ancora caratterizzato da un forte sottosviluppo, in particolare nelle aree rurali. Nonostante le ricchezze derivanti da petrolio, gas e diamanti, l’Angola è infatti uno dei paesi più poveri del mondo, collocandosi al 149º posto su 187 nazioni dell’Indice di Sviluppo Umano (Unpd, Human Development Report 2014). L’estrazione del petrolio, ad opera di compagnie straniere, ha garantito negli ultimi anni un notevole afflusso di capitali, che però non ha portato ad una significativa ed efficace distribuzione delle ricchezze, soprattutto nelle aree periferiche e rurali.

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L’Angola presenta ancora oggi indicatori di salute tra i peggiori al mondo, in particolare nel campo della salute materna e infantile. La mortalità materna è di 460 donne ogni 100.000 nati vivi, mentre la mortalità dei bambini di età inferiore a cinque anni è di 167 ogni 1.000 nati vivi. La situazione è particolarmente grave presso la provincia di Cunene, dove la popolazione, oltre ad avere scarso accesso ai servizi sanitari, è soggetta a carenze alimentari e malnutrizione.

L’estremo Sud del Paese, al confine con la Namibia, si presenta come una una zona semidesertica, un’area fortemente condizionata da fenomeni di cambiamento climatico. Nel 2013 la siccità ha ridotto del 75% il raccolto, con 700.000 persone a rischio di insicurezza alimentare. Una recente indagine nutrizionale del Ministero della Salute nella provincia del Cunene denuncia gli alti livelli di malnutrizione, soprattutto tra i bambini sotto i 5 anni, con tassi di malnutrizione severa (Sam 5%) e globale (Gam 16,4%) che richiedono un intervento immediato.

 

angola profilo sanitario

 

* Dati superfcie da World Bank (2014); dati su Human Development Index Rank da United Nations Development Program (2014); tutti gli altri da sito World Health Organization (2014)

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