All’ospedale di Chiulo, una struttura diocesana riconosciuta e sostenuta dal governo provinciale del Cunene, in Angola, lavoriamo per prevenire le morti a causa del parto e della mancata assistenza nei primi giorni di vita. Ci occupiamo di prevenzione e cura di HIV, tubercolosi e malaria e siamo impegnati per aiutare i bambini che soffrono di malnutrizione.
Tra le difficoltà che dobbiamo affrontare in questa struttura, quella che ci condiziona maggiormente è la mancanza di energia elettrica. Per questo ci affidiamo a dei generatori che, come api operaie ma pur sempre macchine, possono andare in avaria. E comunque anche loro, come questi piccoli animali, hanno diritto ad alcune ore di riposo giornaliero e, se possibile, anche notturno e festivo.
Succede quindi che, nel buio annunciato dalla bellezza del tramonto africano, si riescano a intravedere tanti piccoli lumini, che a guardarli meglio sono proprio i cooperanti partititi con il Cuamm. Costoro continuano a lavorare anche quando scende la nera notte africana, con le torce sulla fronte, e come silenziosi esploratori vagano tra i letti dell’ospedale alla ricerca di verità più alte e più belle, quelle che la malattia non riesce a nascondere.
Queste piccole luci che brillano nelle tenebre sono una vera ricchezza, perché il loro raggio è puntato su un reale problema da risolvere. I loro proprietari non possono che muoversi concentrati verso il bene che faranno, perché tutto intorno c’è il buio.
Di giorno è più facile distrarsi: le disuguaglianze presenti anche tra chi non ha nulla, l’ingiustizia nel vedere un bambino morire per una malattia facilmente curabile con poco, la lotta senza fine degli ultimi della terra ci fanno azzardare opinioni sul perché delle cose.
Ma Chiulo vive anche al buio, basta non arrendersi alla notte e non concedere spazio ai pensieri amari e oscuri, ma solo a quelli illuminati dalla voglia di vivere.
Domenico Maddaloni – Pediatra partito per l’Angola insieme a Medici con l’Africa Cuamm e autore delle foto
