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ridurre la mortalità materno infantile e il numero di bambini che muoiono sotto i 5 anni per malnutrizione o malattie tanto comuni altrove, quanto fatali nel municipio di Ombadja (malaria, diarrea, infezioni respiratorie);
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migliorare la gestione dell’ospedale e dei centri di salute periferici.
Per riuscirci, come ha spiegato nel corso della mattinata Franca Cattoi – esperta di Salute pubblica e capoprogetto, il Cuamm sta lavorando nell’ospedale di Chiulo e nelle 3 unità distribuite nel territorio per garantire assistenza tecnica, clinica e chirurgica, anche con l’aiuto di attrezzature appropriate; così come si muove nell’ambito della formazione e della sensibilizzazione dei circa 200 operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche) impiegati nelle comunità e in ospedale.
Partito lo scorso marzo, il progetto sta già dando i primi importanti risultati, condivisi questa mattina con le autorità e con i donatori, che hanno preso parte ad una visita al reparto di maternità, alla pediatria, alla sala operatoria e all’unità nutrizionale dell’ospedale di Chiulo, struttura di proprietà della Diocesi di Ondjiva e sostenuta dal governo provinciale.
«La presenza di personale esperto consente di mantenere un elevato livello di assistenza. Fino a due anni fa, i parti erano in media 800 ogni anno; nel 2014 abbiamo registrato 1.028 nascite e, da gennaio a novembre 2015, i parti sono stati 1.221 con un incremento del 30,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A darci una mano, anche l’attrezzatura: ad inizio 2016 è atteso l’acquisto di un dispositivo avanzato per la diagnosi della tubercolosi “Genexspert”».
La visita al reparto di pediatria e all’unità nutrizionale è stata condotta dal pediatra Andrea Pietravalle, che così ha commentato i principali bisogni:
«La pesante siccità degli ultimi mesi sta aggravando il numero dei casi di malnutrizione acuta severa che giungono alla nostra osservazione presso la speciale unità nutrizionale, mettendone a dura prova le possibilità di accoglienza. Ad aggravare il tutto è arrivata dal mese di giugno l’interruzione a livello nazionale delle forniture dei Ready to Use Foods, alimenti terapeutici indispensabili per il trattamento della malnutrizione. Nonostante le difficoltà, la motivazione e l’impegno del personale locale continuano a rendere possibile ogni giorno la prosecuzione del progetto e ci ripagano degli sforzi».
«Anche in questo progetto – ha sottolineato il direttore don Dante Carraro nel corso dell’evento – è evidente l’importanza del lavorare insieme: il Cuamm non è da solo, ma condivide l’impegno con il governo provinciale, la diocesi di Ondjiva, i donatori. Da soli non si ottengono risultati, insieme sì, come dimostrano gli obiettivi raggiunti in questi mesi di lavoro».
A conclusione della mattinata, lo spettacolo degli attivisti comunitari del municipio di Ombadja che, secondo la tradizione, utilizzano canti e rappresentazioni teatrali come strumento di sensibilizzazione su temi complessi, quali la malnutrizione e la violenza domestica.