Nell’aula magna dell’Università di Verona, che ha ospitato più di 1.000 persone, sono stati presentati oggi i dati del quarto anno del progetto “Prima le mamme e i bambini”, per l’accesso gratuito al parto sicuro e la cura del neonato.

  • 102.147 i parti assistiti nei quattro ospedali interessati dal progetto e nei territori di riferimento;
  • per un totale 204.294 mamme e bambini assistiti nel momento del parto;
  • 236.661 le visite prenatali effettuate, a Chiulo in Angola, a Tosamaganga in Tanzania, a Wolisso in Etiopia e ad Aber in Uganda.

«Sono dati importanti, che confermano la nostra scelta di prenderci cura delle donne e dei bambini, la fasce più deboli della popolazione – ha detto don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. Lo facciamo, con un impegno quotidiano, insieme a tanti compagni di strada che continuano a credere in noi. Siamo profondamente convinti che si bisogna coltivare il sogno di credere profondamente nella vita. Solo così, possiamo sperare che il nostro mondo possa essere culla di vita e di gioia».

Generazioni di impegno a confronto

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Tanti gli amici e gli ospiti intervenuti. Tra i primi, Romano Prodi che, dopo aver ricordato i recenti fatti di Parigi, ha poi posto l’attenzione sulle differenze demografiche tra Africa ed Europa.

«Quello che è accaduto in Mali, ieri, è la continuazione dell’attentato di Parigi del 13 novembre. Il Mali è un’ ex colonia francese e la sequenza degli attentati non è casuale, perché ci sono gruppi criminali che rispondono a questi stimoli di violenza. Ma la risposta dei paesi occidentali non deve essere la guerra o il bombardare, in modo indiscriminato, come si sta facendo. L’Isis può essere sconfitto attraverso la politica, quella che usa il cervello».

E rispondendo al tema della demografia in Africa ha detto:

«Paesi come il nostro hanno un’età media della popolazione di 46 anni, in confronto alla Nigeria, per esempio, che ha un’età media di 18 anni. È evidente che abbiamo bisogno degli immigrati. Il problema è che l’immigrazione oggi non è regolata e che ci sono forti differenze nei paesi africani stessi: ci sono zone come l’Etiopia dove il tasso di sviluppo è tra i maggiori al mondo, mentre ci sono altri paesi come l’Angola e la Nigeria stanno soffrendo».

Al centro della mattinata anche altre due grandi sfide affrontate in questo ultimo anno da Medici con l’Africa Cuamm: l’Ebola in Sierra Leone e il Sud Sudan con le sue emergenze.

Il Ministro della Salute della Sierra Leone, Abu Bakhar Fofanah ha riportato l’attenzione sul dramma dell’Ebola, da cui il suo paese è stato dichiarato “libero”, lo scorso 7 novembre:

«18 mesi, circa 8mila i contagiati e 4mila le persone morte, di cui 300 operatori sanitari, solo in Sierra Leone. Questi i dati dell’Ebola nel mio paese. Cosa abbiamo imparato da tutto questo? Che quando un paese ha un sistema sanitario debole diventa una minaccia globale, perché ormai le malattie non hanno confini. Diventa quindi indispensabile la collaborazione a livello internazionale che aiuta a ridurre il rischio. L’Italia ha fatto molto in questa battaglia, grazie anche a Medici con l’Africa Cuamm con cui ora dobbiamo continuare a lavorare per mantenere a zero il livello del contagio e ricostruire il sistema sanitario che ora è distrutto».

Il Ministro della Salute dell’Etiopia on. Keseterbihan Admasu ha affermato:

«In un paese come l’Etiopia è strategico puntare sulla salute pubblica, sulla formazione di operatori che arrivino nei posti più remoti. In 10 anni siamo riusciti a passare da 500 a 40.000 operatori sanitari di comunità che rispondono alle numerose emergenze ostetriche del nostro paese. Lo sforzo del nostro governo, attraverso la partnership con realtà come il Cuamm, ha permesso di garantire il miglioramento degli standard sanitari. Ora dobbiamo rafforzare l’intervento a livello nazionale per le zone più periferiche come il South Omo».

Il programma

Avviato nel 2012, il programma “Prima le mamme e i bambini” è volto a ridurre la mortalità materna e neonatale garantendo l’accesso gratuito al parto sicuro e la cura del neonato, attraverso servizi di qualità. Il progetto è ormai in avanzata fase di realizzazione e interessa 4 ospedali e 22 centri di salute periferici in 4 distretti di 4 Paesi africani: Angola, Etiopia, Tanzania, Uganda. Si rivolge a una popolazione di 1.300.000 abitanti con l’obiettivo di raddoppiare in cinque anni il numero dei parti assistiti, arrivando progressivamente a 125.000 parti negli ospedali e nei distretti di riferimento.
“Prima le mamme e i bambini” è un programma in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo/Fondazione Cariplo/Compagnia di San Paolo/Fondazione Cariverona

L’evento

L’evento del 21 novembre è realizzato con il contributo di Fondazione Cariverona e con il patrocinio di Università di Verona /Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale / Missione Permanente S. Sede all’ONU Ginevra / FNOMCeO / FNCO

Vai alla pagina dedicata all’evento Annual Meeting 2015

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Per informazioni

Ufficio Stampa Medici con l’Africa Cuamm
Linda Previato – cell 340.6920505
Elisa Bissacco – cell 345.6507120
ufficiostampa@cuamm.org

 

 

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