L’ospedale di Tosamaganga rimane al momento l’unica struttura di riferimento per emergenze ostetriche di tipo maggiore che necessitino del ricorso al cesareo. L’impegno del Cuamm si è quindi concentrato sul miglioramento della qualità dell’assistenza ostetrica e neonatale, in particolare per rispondere in maniera adeguata alle emergenze ostetriche reindirizzatevi dai centri periferici, con risultati confortanti: il dato più interessante è quello della riduzione, nel periodo 2012-2015, delle morti materne ospedaliere.

Uno studio che ha interessato l’ospedale di Tosamaganga nel 2015 è stato quello inerente all’appropriatezza del taglio cesareo secondo la “classificazione di Robson”, strumento utilizzato a livello internazionale per confrontare i tassi di utilizzo del cesareo in diversi contesti allo scopo di ridurre gli interventi non necessari.

Lo studio (condotto dal Cuamm anche in Etiopia, nell’ospedale di Wolisso) ha evidenziato come l’aumento dei tassi di cesarizzazione non sia un fenomeno che coinvolge solo i paesi a più elevate risorse ma anche quelli che si collocano nella fascia dei paesi a più basso indice di sviluppo come la Tanzania.

 

Alcuni numeri del 2015

2.350 parti assistiti

775 parti cesarei

1.389 visite prenatali

677 ricoveri pediatrici

 

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