Nella contea di Awerial (Minkamen) sono giunte negli ultimi giorni circa 20.000 persone, provenienti da Bor, teatro di violentissimi scontri. Il dott. Enzo Pisani, che insieme ad altri 5 operatori di Medici con l’Africa Cuamm è sul campo a gestire la situazione di crisi, ha partecipato a una missione di valutazione e riporta:
“In Minkamen, che è l’approdo est del Nilo sono giunte negli ultimi giorni davvero tante persone, le autorità locali parlano di 20.000, provenienti da Bor capitale dello stato di Jonglei e teatro di violentissimi scontri fra le truppe ribelli del generale Gadet fedele a Riak Machar e quelle Governative. La città dista poche miglia da Minkamen, ma l’attraversamento del fiume si esegue in 4-5 ore per via di numerosi isolotti. Le persone rifugiate non hanno alloggio, hanno pochissimo cibo, sono ospitate sotto gli alberi. Hanno chiesto coperte, zanzariere, cibo, farmaci e strumenti per igienizzare l’acqua; stanno cominciando a scarseggiare di farmaci. Abbiamo già lasciato 3.400 trattamenti antimalarici, amoxicillina, metronidazole, sali di reidratazione, paracetamolo in buone quantità“.
Ma per dare più consistenti segnali di vicinanza e condivisione alla popolazione localeMedici con l’Africa Cuamm lancia uno straordinario appello a contribuire per sostenere l’acquisto di prodotti di prima necessità in loco: cibo, coperte, farmaci e compresse di cloro attivo.
“E’ una goccia nel mare dei bisogni, ma siamo convinti che una goccia è meglio del niente, ed una manciata di gocce possono portare un po’ di sollievo. Ci sembra doveroso dare dei piccoli segni di solidarietà a gente che sta vivendo tragedie così grandi che non hanno bisogno solo di risposte globali (al di fuori della nostra portata), ma anche di sinceri momenti partecipativi” ribadisce con energia il dott. Pisani.
Per Medici con l’Africa Cuamm diventano dunque due i fronti da sostenere nell’emergenza: gli ospedali e adesso il drammatico problema degli sfollati.
“Garantire il funzionamento dell’ospedale di Yirol e di Lui è per noi centrale e crediamo anche per tutto il sistema sanitario locale” – dichiara don Dante Carrarodirettore di Medici con l’Africa Cuamm – i bisogni dell’ospedale non si fermano e alcuni servizi, come gli ambulatori e le visite prenatali riaprono”.
Causale Emergenza Sud Sudan
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