Presentata, ieri sera, a Padova, nella suggestiva cornice del Barco Teatro, in via Orto Botanico, un’importante collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Medici con l’Africa Cuamm a favore del Sud Sudan, uno degli stati più fragili dell’Africa a sud del Sahara.

Un appoggio del Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo che, dal 2015 al 2018, ha contribuito a sostenere l’ospedale di Lui, in Sud Sudan nella Contea di Mundri East. Un ospedale di circa 100 posti letto, unico centro di riferimento per le emergenze ostetriche e chirurgiche per una popolazione di circa 175.000 persone, sede di una delle poche scuole per ostetriche attive nel paese. Grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, si sono potuti garantire i diversi servizi erogati dall’ospedale, con particolare attenzione alla componente materno-infantile (assistenza qualificata al parto normale e complicato, visite pre e post natali, consulte pediatriche, vaccinazioni), assicurandone il funzionamento anche nelle fasi più acute della crisi umanitaria che ha colpito quest’area del paese. Per compensare la ridotta mobilità dell’ambulanza in un periodo di elevata insicurezza, si è sostenuta una casa di attesa per le donne gravide. Oltre alla formazione pratica degli studenti dell’annessa scuola di ostetricia, si è garantito l’aggiornamento continuo del personale esistente.

«Il nostro grazie va, innanzitutto, al presidente Gros-Pietro e a quanti di Intesa Sanpaolo hanno creduto in noi – ha sottolineato don Dante Carraro, direttore del Cuamm –. Quando nel 2015 Intesa Sanpaolo, che sostiene direttamente progetti nei paesi poveri, ha deciso di fare questo pezzo di strada insieme a Medici con l’Africa Cuamm è stato per noi un grande aiuto, perché ci ha permesso di dare una risposta al grave bisogno in cui si trovava l’ospedale di Lui, in Sud Sudan. Dopo tre anni, i risultati si toccano con mano, perché l’ospedale ha visto crescere il numero di donne che hanno partorito e il numero di bambini nati e curati. Il Sud Sudan è un paese molto fragile, con un contesto instabile, ma lavorando a fianco della popolazione qualcosa può cambiare. Un esempio è la scuola per ostetriche di Lui dove, a giugno del 2017, siamo riusciti a far diplomare 20 nuove ostetriche, un numero che in Sud Sudan, dove c’è 1 ostetrica ogni 20.000 mamme che partoriscono, fa la differenza. E ora il cammino continua, con un nuovo progetto, che interesserà altri tre ospedali del Sud Sudan, Yirol, Rumbek e Cueibet».

La serata è stata inoltre l’occasione per presentare un nuovo progetto a supporto dei tre ospedali dell’ex Lakes State, situati in Yirol, Rumbek e Cueibet rispettivamente. Si potrà così dare supporto ai servizi per la salute materna e infantile e in particolare sull’assistenza da fornire alle emergenze ostetriche e chirurgiche, di cui tali ospedali sono l’unico riferimento per circa 1 milione di persone.

 «Negli incontri con gli imprenditori veneti emerge con grande forza la propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione che fanno di questa area una delle più importanti per lo sviluppo del nostro paese. Il Veneto rappresenta anche per il nostro Gruppo un territorio importante a cui dedicare un’attenzione particolare svolgendo a pieno il nostro ruolo di banca per l’economia reale, a sostegno delle imprese e delle famiglie – ha affermato il presidente Gros-Pietro –. Intesa Sanpaolo vuole anche garantire il proprio impegno solidale nell’aiutare le persone in difficoltà. Grazie ai risultati economici e alla solidità della nostra banca possiamo infatti sostenere progetti, come quello del Cuamm presentato oggi, a favore delle persone più fragili».

 

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