“Sono bianchi in Africa. Sono gli ultimi degli ultimi” si legge nell’home page del sito dedicato all’iniziativa www.ombrabianca.com che porta lo stesso nome del romanzo scritto da Cristiano Gentili. Il libro, pubblicato nel 2013, narra la storia di una piccola bimba albina nata in Tanzania, paese dove lo scrittore-cooperante ha lavorato per molti anni.
Emarginati dalla società che non li considera africani, dal mercato del lavoro, dagli stessi familiari che in molti casi li abbandonano alla nascita, gli “africani albini” sono vittime di omicidi rituali. La loro persecuzione è dovuta alla superstizione. Si trovano così a lottare per sopravvivere già dalla nascita. In Africa, il tasso di albinismo è tra i più alti del mondo e alla barbarie umana si aggiungono i gravi problemi di salute derivanti dalla mancanza di melanina e dalla costante esposizione al sole equatoriale, causa di ustioni, infezioni, cecità e, nella maggior parte dei casi, di tumori della pelle. L’80% degli albini tanzaniani non supera i 30 anni.
Il coinvolgimento di Papa Francesco
L’iniziativa ha preso corpo lo scorso 29 novembre, giorno in cui Papa Francesco invita Gentili a chiudere un simposio internazionale sull’Africa organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze per illustrare la realtà degli africani con albinismo e lo ospita a Santa Marta. Il papa riceve lo scrittore in udienza privata e registra la voce di padre Francis, protagonista di “Ombra bianca”. Le letture e la testimonianza di papa Francesco sono un messaggio universale di pace e di fratellanza con gli africani albini, simbolo vivente della periferia, degli ultimi degli ultimi. Sul sito è possibile ascoltare la voce del Pontefice, per la prima volta testimonial di una campagna online.
L’audiolibro sociale
Si tratta del primo progetto di audiolibro sociale. Così il romanzo è stato suddiviso in migliaia di frasi. Tutti possono contribuire leggendo, cantando o recitando la frase scelta. Il tutto per permettere la realizzazione dell’audiolibro “letto dal maggior numero di persone al mondo, che darà simbolicamente voce a chi non ha voce”.
La campagna e la petizione
Alla campagna, lanciata su Twitter con l’hashtag #HelpAfricanAlbinos, si affianca una petizione su change.org per manifestare vicinanza e chiedere un aiuto concreto a favore degli africani albini che sarà reso possibile anche grazie alla partnership con Medici con l’Africa Cuamm.