Padova, 18/06/2015 – Un viaggio per conoscere l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda e a toccare con mano i risultati di un’importante collaborazione tra Pubblico e Privato. Centro di Salute Globale della Regione Toscana, Caritas diocesana di Firenze, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, il gruppo Jenga Insieme Cuamm Siena, Diocesi di Lira (Uganda) e Medici con l’Africa Cuamm: sono questi i partner che hanno dato il via, tre anni fa, a un grande progetto che interessa il Distretto di Oyam (Uganda) e l’ospedale di Aber, e serve una popolazione di 405.000 abitanti.

A osservare i risultati raggiunti sinora è una delegazione composta da don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, Maria José Caldes, direttore del Centro di Salute Globale della Regione Toscana e Carlo Bottai di Caritas di Firenze. Arrivata nel paese lunedì scorso, la delegazione, dopo l’incontro con il nuovo ambasciatore italiano in Uganda, si è spostata presso l’ospedale di Aber, nel distretto di Oyam, fulcro dell’intervento e successivamente nella regione della Karamoja dove si trova l’ospedale di Matany.

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Karamoja, la regione più isolata, più povera e con meno personale sanitario dell’Uganda – afferma don Dante Carraro, ancora in visita all’ospedale di Matany –. Nel 2006, anno di inizio dell’intervento del Cuamm, ci sono stati 3.506 parti assistiti. Nel 2014, 9 anni dopo, i parti assistiti sono passati a 22.329. Lavorando bene e insieme è possibile cambiare le condizioni di salute della gente. Misurare i dati, valutarli e mostrare i risultati ti aiuta a imparare dagli errori se i risultati non arrivano, e rappresenta anche una spinta potentissima, una motivazione incredibile per continuare a lavorare. Se tocchi con mano risultati positivi, questo ti fa dire “ne vale davvero la pena”.

E Maria José Caldes precisa:

Questo viaggio in Uganda insieme al Cuamm e insieme alle tante persone impegnate negli ospedali di Aber e Matany, mi sta aiutando a capire meglio, e sul campo, il valore dell’impegno e del lavoro che stiamo sostenendo. Mi sta facendo vedere come il lavoro che portiamo avanti contribuisce al miglioramento soprattutto della salute materno-infantile e, allo stesso tempo, sta rafforzando in me la consapevolezza di quanto importante sia valutare e raccontare quello che in Africa si fa. E per rispondere a questo tema prioritario e centrale per continuare a portare avanti esperienze e progetti qualitativamente rilevanti in cooperazione sanitaria, stiamo organizzando a Firenze, per il prossimo 18 settembre un seminario, che vuole affrontare, con tutti i soggetti coinvolti nella cooperazione sanitaria, il tema della valutazione dei risultati.

I risultati di questa partnership saranno presentati il prossimo 18 settembre a Firenze, a partire dalle 9,30, al convegno “ValutAzione degli interventi di Cooperazione Sanitaria Internazionale: verso un approccio basato sui risultati”, presso l’Auditorium Sant’Apollonia (via San Gallo, 25 A). Un evento proposto dal Centro Regionale di Salute globale e Medici con l’Africa Cuamm, in collaborazione con Regione Toscana, Meyer e Mattoni SSN (per informazioni sull’evento, tel 055 4385508).

 

Medici con l’Africa Cuamm in Uganda

È il 1958 quando in Uganda arriva il primo medico inviato dal Cuamm: in quel momento ha inizio un’avventura fatta di sfide quotidiane, di collaborazione e di condivisione, per tutelare il diritto alla salute della popolazione ugandese. Giorno dopo giorno, i volontari e il personale sanitario locale hanno scritto insieme le pagine di una storia che ha gettato nel paese un seme di trasformazione, di crescita e di sviluppo per la popolazione. Medici con l’Africa Cuamm si impegna a garantire l’accesso a servizi sanitari di qualità e a migliorare le condizioni sanitarie soprattutto per i poveri che vivono nelle zone rurali e più remote. Fornisce assistenza e formazione al personale sanitario, riabilita infrastrutture, forniture, attrezzature mediche, fornisce farmaci e materiali di consumo.

Rispetto, responsabilità e la strenua ricerca per l’efficacia e l’efficienza guidano l’ong, in collaborazione con l’Uganda Catholic Medical Bureau (UCMB) che coordina e supporta le strutture di assistenza sanitaria non-profit. Oggi Medici con l’Africa Cuamm sta lavorando in 11 distretti e 5 ospedali per migliorare le condizioni di salute di una popolazione complessiva di circa 2,5 milioni di persone (approfondisci l’impegno attuale).

L’intervento nel distretto di Oyam

In una zona in cui 114 bambini, ogni 1.000, muoiono alla nascita e 501 ogni 100.000 donne perdono la vita a causa del parto, l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm ha l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi materno-infantili dell’ospedale di Aber e a livello di distretto. Attenzione massima viene data alla formazione del personale ostetrico e infermieristico e alla capacità gestionale dell’ospedale, specialmente per quanto riguarda la gestione delle tariffe. Uno spazio importante è dato alla componente comunitaria, in modo da garantire l’accesso al sistema sanitario locale anche ai villaggi più remoti, attraverso l’attivazione di Village Health Team (VHT), membri delle comunità opportunamente formati e riconosciuti. All’interno dell’ospedale, si sta inoltre rafforzando il centro per la cura di mamme e neonati. L’intervento, infine, è sviluppato di concerto con le istituzioni locali, sia politiche (Distretto Sanitario) che religiose e comunitarie, in particolare con la Diocesi di Lira e in linea con il Piano sanitario nazionale.

In questo momento sono 4 gli operatori di Medici con l’Africa Cuamm impegnati in questo progetto. Emanuela De Vivo è una di loro: leggi il suo post “Una risposta anche per Betty” nel blog Cartoline dall’Africa.


Per informazioni:

Ufficio Stampa Medici con l’Africa Cuamm
Linda Previato c. 340.6920505
Elisa Bissacco c. 345.6507120
ufficiostampa@cuamm.org

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