Padova, 18 ottobre 2018 – Consegnato oggi, a Padova, a Medici con l’Africa Cuamm un “assegno” di 115.494 euro da parte di Supermercati Alì&Alispa.È il frutto della raccolta punti degli ultimi tre anni e deriva dalla generosità dei clienti di Alì, oltre che dal sostegno dell’azienda che ha duplicato ciascuna donazione. L’offerta andrà a sostenere il Reparto Malnutriti dell’ospedale di Wolisso, in Etiopia, garantendo assistenza e cure a 800 piccoli pazienti.

È con grande gioia che siamo qui oggi e che ringraziamo tutti i nostri clienti che hanno donato a Medici con l’Africa Cuamm i loro punti della Carta Fedeltà – ha affermato Marco Canella, responsabile finanziario di Alì S.p.A.–. Insieme a loro siamo riusciti a raggiungere questo grande traguardo che contribuirà a migliorare la vita di moltissimi bambini malnutriti. Anche nel nuovo catalogo continua la collaborazione con diverse realtà benefiche tra le quali vi sarà come di consueto il Cuamm.

Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, ha sottolineato il suo grazie:

Ringrazio Alì e tutti i suoi clienti a nome degli operatori del Cuamm, di chi ogni giorno si spende in Africa per il diritto alla cura e alla salute dei più poveri . Due anni fa abbiamo allargato il nostro intervento a favore delle mamme e dei bambini: oltre all’assistenza al parto, garantiamo infatti anche aiuto nella fase di crescita dei bambini, e li accompagniamo fino ai 2 anni di età. “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni”: con questa progetto vogliamo garantire 320.000 parti assistiti e trattare 60.000 bambini malnutriti, tra acuti e cronici, bambini che se non vengono seguiti manifestano pesanti deficit cognitivi, rallentando lo sviluppo dell’intera società.

Nell’ospedale di Wolisso, nel 2017, sono stati trattati per malnutrizione acuta severa 445 bambini.

Marta Lusiani, pediatra, ha prestato servizio per 1 anno proprio a Wolisso, insieme alla famiglia. Da medico e mamma, racconta il perché della sua scelta:

Le vite dei bambini malnutriti sono “vite in bilico” e ti giochi tutto nelle prime 48 ore del ricovero. Sono le più delicate, quelle in cui devi anche instaurare un rapporto di fiducia con il bambino e con il genitore. I bambini malnutriti, quando arrivano in ospedale, sono anoressici e depressi, hanno perso non solo la voglia di vivere, ma di sopravvivere, ma quando uno di loro, dopo qualche giorno di cura, iniziava a sorridere, allora quello era il segno che ce l’avrebbe fatta. Da pediatra a Wolisso, in un anno, ho visto morire 24 bambini a causa della malnutrizione. Ricordo il volto di ciascuno. Il rischio di farsi prendere dallo sconforto è grande, ma poi pensi ai tanti altri che ce l’hanno fatta, ai traguardi raggiunti, ai tanti sorrisi e sai che stai facendo la cosa giusta.

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