Padova, 30 novembre 2017– Il 1° dicembre si celebra la Giornata Mondiale contro l’Aids e Medici con l’Africa Cuamm, come tutto il resto dell’anno, sarà in prima linea in Africa nelle attività di sensibilizzazione e test, con un’attenzione particolare ai giovani.
«Nonostante i progressi degli ultimi anni infatti (meno persone infette, meno morti, più pazienti in trattamento) – dichiara don Dante Carraro direttore di Medici con l’Africa Cuamm – ancora oggi l’Africa continua a soffrire in maniera sproporziona rispetto agli altri continenti. Basta pensare che il 78% dei pazienti sieropositivi che non accedono al trattamento antiretrovirale si concentra proprio in Africa».
Nei paesi in cui Medici con l’Africa Cuamm è presente, ancora oggi a causa del virus dell’Hiv/Aids muore una persona ogni tre minuti: nel 2016 infatti in Angola, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Uganda, Sierra Leone e Sud Sudan sono morte 170.000 persone per Aids e 261.000 persone hanno contratto il virus. Per rispondere a questa epidemia silenziosa, l’anno scorso Medici con l’Africa Cuamm ha sottoposto al test per l’Hiv 27.000 persone in Uganda e oltre 10.000 in Etiopia. Sono però la Tanzania e il Mozambico i paesi nei quali il Cuamm affronta in maniera particolarmente innovativa le maggiori sfide imposte dall’Aids: assicurare l’accesso ai farmaci a tutti e seguire con un’attenzione particolare gli adolescenti, una delle categorie più a rischio.
TANZANIA: I RISULTATI DEL PRIMO ANNO DI TEST AND TREAT
Nella regione di Shinyanga e Simiyu, in Tanzania, è partito da un anno un progetto con approccio Test and Treat, che promuove il test gratuito per l’Hiv a tutta la comunità e avvia immediatamente al trattamento quanti risultano positivi, così come previsto dalle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e come avviene nei paesi occidentali (in Africa solitamente vengono messe in trattamento solo le persone con carica virale superiore a una certa soglia). Inoltre il Cuamm propone un modello decentralizzato che assicura la possibilità di seguire la terapia anche a chi, vivendo in aree rurali, avrebbe difficoltà di accesso alle strutture sanitarie.
Ad oggi sono già state testate 52.200 persone e il 2,2% di loro sono risultate positive. Sono 300.000 le persone da testare in cinque anni e 20.000 quelle da metterne in trattamento.
MOZAMBICO: PARLARE CON GLI ADOLESCENTI
In Mozambico si registrano tassi di infezione da Hiv/Aids tra i più alti del continente e i giovani, spesso disinformati e inconsapevoli dei rischi, sono tra i più esposti al contagio. Per questo nella città di Beira il Cuamm interviene nei Saaj, centri dedicati ai giovani, dove gli adolescenti possono andare ad informarsi e fare il test, diventando in molti casi attivisti per la salute.
Nel primo anno di progetto, iniziato ad agosto del 2016, oltre 86.000 ragazzi e ragazze hanno avuto accesso al servizio e per 55.500 di loro era la prima volta che si confrontavano con questi temi.
IN MARCIA CONTRO L’HIV/AIDS
Proprio in Tanzania e Mozambico, domani due grossi cortei sfileranno per le strade di Shinyanga (Tanzania) e Beira (Mozambico), coinvolgendo in particolare le autorità del governo e della sanità, i leader di comunità e religiosi, le scuole e i giovani. Per informare, spingere le persone a testarsi e cercare di abbattere lo stigma sociale che ovunque accompagna questa malattia. Altre campagne di test saranno organizzate in occasione di tornei sportivi, spettacoli teatrali, nelle strutture sanitarie e fra le comunità, mentre i nostri operatori parteciperanno a programmi radio e televisivi, sempre con lo scopo di raggiungere quante più persone possibile.
In questa giornata, il Cuamm rinnova il suo impegno per mantenere alta l’attenzione sul tema dell’Aids e garantire l’accesso per tutti ai farmaci che oggi permettono anche alle persone sieropositive di condurre una vita normale.