Si è conclusa oggi la missione di studio in Etiopia di Aidos e Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS, che ha coinvolto una delegazione composta da giornalisti e dalle parlamentari italiane Lia Quartapelle e Chiara Braga.
Tra i progetti visitati nei giorni scorsi, l’ospedale San Luca di Wolisso supportato da Medici con l’Africa Cuamm, una delle Ong della rete dell’Osservatorio.
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Il direttore don Dante Carraro commenta così la visita e il lavoro svolto per raggiungere tutti i malati, anche quelli più poveri e lontani:
«Anche a Wolisso lavoriamo nell’ultimo miglio del sistema sanitario. Oltre all’ospedale con i suoi 226 posti letto, infatti, operiamo nel territorio circostante, nei centri di salute più remoti. Come buona parte degli ospedali rurali zonali, l’ospedale San Luca di Wolisso tratta e fa diagnosi per Tubercolosi (Tb), Malaria e Aids, i tre focus del Global Fund.
Per quanto riguarda la Tb, a Wolisso ogni anno si contano 900 casi diagnosticati; di questi, 200 vengono ricoverati perché gravi e, una volta dimessi, curati nei centri DOT (Trattamento sotto osservazione diretta). La diagnosi e la terapia sono gratuiti, forniti dalle autorità grazie ai fondi che ricevono dal Global Fund. Lo stesso vale per la Malaria. Circa 2.000 casi sono diagnosticati ogni anno, di cui 200 gravi. Grazie al Global Fund, il governo può garantire test e cure gratuite. Per quanto riguarda l’Hiv, l’Etiopia ha una prevalenza relativamente bassa, di circa 1%. A Wolisso ogni anno vengono effettuati 18.000 test per la diagnosi, con circa 200 nuovi casi all’anno. Attualmente sono in trattamento 1.400 pazienti. Anche in questo caso, il governo riesce a garantire la gratuità attraverso i fondi del Global Fund.
Sono questi i dati che riscontriamo nel nostro lavoro quotidiano all’ospedale San Luca di Wolisso. Il primo ringraziamento va quindi a Global Fund perché garantisce la possibilità di fare diagnosi e cura.
Ma i soldi non bastano. È indispensabile il lavoro di chi conosce il sistema sanitario, di chi sa come raggiungere tutti i malati, anche quelli più poveri e lontani. In questo si inserisce l’opera di Medici con l’Africa Cuamm. Ogni anello del sistema deve reggere ed essere collegato.
Ben vengano, quindi, occasioni come queste: la visita di parlamentari italiani che si mettono in ascolto, che aprono la testa e il cuore ai più poveri (l’Etiopia ha una spesa salute pro-capite di 15 dollari). Persone che vogliono capire cosa si sta facendo, come Cuamm, come Osservatorio Aids, come autorità locali e Global fund, per continuare a fare pressing presso il Governo italiano in modo che continui a dare sostegno al Global fund».