Medici con l’Africa Cuamm è impegnata nella regione di Iringa e Njombe, in Tanzania, per combattere la malnutrizione infantile e per promuovere la salute delle mamme e dei bambini. A tale scopo nel villaggio di Igangidung’u, spesso citato come best practice, il Cuamm segue la formazione degli operatori sanitari di villaggio, destinati a comporre una rete di personale specializzato nel riconoscimento e nel trattamento dei casi di malnutrizione severa e acuta e delle problematiche legate alla salute materno-infantile. La comunità di Igangidung’u si è dimostrata molto ricettiva, sfruttando volentieri i servizi offerti dal dispensario (un piccolo ambulatorio per le cure di base) e impegnandosi in prima linea per la costruzione di una casa di attesa per donne incinte provenienti dalle aree più remote del circondario.
Questo tipo di struttura, già presente in altri villaggi dove opera il Cuamm, è molto utile per le donne prossime al parto, che possono attendere la nascita in un ambiente controllato, con assistenza adeguata e disponibilità di farmaci e cure in caso di emergenza. Un’altra casa di attesa si trova infatti a Kiponzelo, dove è presente un centro di salute in cui vengono riferiti i casi più complessi che non possono essere affrontati nel dispensario di Igangidung’u e nel bacino d’utenza dello stesso villaggio.
Tra il 12 e il 13 ottobre 2015 una delegazione guidata da Giuseppe Valerio, rappresentante del Cuamm in Tanzania, ha visitato questi due villaggi e l’ospedale regionale di Iringa, per osservare lo stato di avanzamento dei programmi. Insieme al personale Cuamm, erano presenti anche Jama Gulaid e Sudha Sharma, rispettivamente rappresentante per la Tanzania e capo dell’area Health & Nutrition di Unicef, in visita nella stessa settimana ai progetti realizzati nel Paese ai partner dell’agenzia, tra cui c’è anche il Cuamm.
Al termine della visita congiunta, il team del Cuamm ha ricevuto parole di apprezzamento da parte di Unicef per il lavoro che l’organizzazione sta svolgendo: una nuova spinta per continuare a collaborare, con i più alti standard possibili, per la salute della popolazione locale.
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