«Il reparto di Chirurgia pediatrica del Complesso Pediatrico di Bangui è l’unico servizio di chirurgia infantile di tutto il paese e rappresenta il punto di arrivo di qualsiasi tipologia di urgenza chirurgica, dai casi complicati spesso già operati con risultati disastrosi altrove, alle patologie cronicizzate provenienti dalle province più remote del Paese», queste ci spiega Alessandra Cattani, chirurga che opera nel Complesso Pediatrico di Bangui e insieme supervisiona la formazione continua del personale in servizio.
L’intervento di Medici con l’Africa Cuamm a Bangui in Repubblica Centrafricana è iniziato a luglio del 2018, su richiesta dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e del Ministero della Salute di Bangui. Con la collaborazione della Cooperazione Italiana e della Commissione Europea ha l’obiettivo di prendere in carico l’intero Complesso Pediatrico, affiancando il personale locale, non solo per la chirurgia, ma anche per quel che riguarda la gestione complessiva della struttura.

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«Il servizio del reparto è garantito da me, da un chirurgo locale e da altri cinque medici, alcuni di questi hanno qualche esperienza di lavoro in piccoli ospedali di provincia, altri sono appena usciti dalla Facoltà di Medicina. In questi mesi ho avuto modo di apprezzare la dedizione, il senso di responsabilità, la curiosità e il desiderio di imparare di tutti i miei colleghi. Nonostante la fatica, l’impegno di tutti è sempre costante, i turni sono coperti in modo continuato per 24 ore di assistenza, non ho mai riscontrato un approccio di trascuratezza, al contrario il personale dedica sempre molta attenzione alla cura dei piccoli pazienti.

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Come fa il mio collega Tuspin Loumandet, un giovane medico dotato di un profondo senso di responsabilità e talento. Intelligente e competente, rapido ad apprendere nozioni e procedure, fin dalle prime volte che mi ha assistito in sala operatoria, ho notato subito una mano precisa e una brillante intuizione, dote che in pochi hanno e che difficilmente si acquisisce con l’esperienza. Un giorno mi ha confessato con imbarazzo che qui aveva avuto per la prima volta l’occasione di “fare” qualcosa in sala, in passato aveva solo seguito piccole procedure e medicazioni. Col tempo è diventato un aiuto molto valido e affidabile, finché un giorno, al tavolo operatorio per un’appendicite acuta che lui aveva diagnosticato, gli ho passato il bisturi e l’ho assistito nel suo primo intervento da operatore. Da allora ha fatto molta pratica ed è diventato il riferimento degli altri quattro medici della chirurgia e talvolta interviene in mia assenza.
Purtroppo, mentre per i medici che vogliono diventare pediatri esiste la specialità in Pediatria, in Repubblica Centrafricana non esiste alcuna scuola di specializzazione in Chirurgia pediatrica, per cui medici come Tuspin non hanno la possibilità di diventare chirurghi infantili, a meno che non dispongano di risorse proprie per andare a specializzarsi all’estero. In questi giorni, però, il nostro servizio ha ricevuto un regalo inatteso: l’ospedale Universitario Bambino Gesù di Roma ha messo a disposizione due borse di studio per giovani medici centrafricani per la specialità di Chirurgia pediatrica. Una delle due, dopo un concorso basato sul merito, è stata assegnata a Tuspin! Ancor più motivato, ha continuato ad adempiere ai suoi turni di guardia fino a pochi giorni dalla partenza. Al termine dell’ultima notte di servizio, durante l’incontro mattutino dello staff dell’ospedale, ha voluto ringraziare il direttore dell’ospedale, il Cuamm e il Bambino Gesù che, insieme, gli hanno dato questa enorme opportunità. Ha poi salutato tutto lo staff, “la sua seconda famiglia”, con cui ha operato ogni giorno, in mezzo a gioie e fatiche e con cui ha condiviso uno stile di lavoro basato sulla disponibilità, l’umanità, e la dedizione per gli ultimi».

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La possibilità data a Tuspin rappresenta una grande occasione di crescita personale, ma anche una speranza per l’ospedale, che in un futuro non troppo lontano, potrà contare su medici specialisti formati e competenti, in grado di garantire un “lavoro di qualità e di cuore”.

Alessandra Cattani, medico Cuamm

 

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